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19 aprile 2024, Aggiornato alle 15,59
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Armatori

Salerno, è boom trimestrale dei container

Crescita di un quinto rispetto al 2016. Premiato l'approccio "multiconnettivo" del Salerno Container Terminal dove sbarcano tredici armatori


di Paolo Bosso

I container del porto di Salerno crescono di poco più di un decimo nei primi sei dell'anno. Ma il dato ancora più consistente viene dall'ultimo trimestre, dove la crescita è del 20 per cento. I dati vengono dal Salerno Container Terminal (Sct), principale operatore che movimenta circa l'80 per cento del traffico di questo tipo e che ha effettuato anche una proiezione sul traffico complessivo. Per la precisione, tra gennaio e giugno il rialzo nei container movimentati dallo scalo campano è stato del 13 per cento, tra aprile e giugno del 20 per cento (+27% solo Sct). Riassumendo (tra parentesi i dati 2016):

• I semestre 215.000 teu (190 mila | +13%)
• II trimestre 2017 113.300 teu (94.250 | +20%)

Il traino viene da tre servizi in particolare attivati in questi ultimi mesi: Ocean Alliance (Cma Cgm, Cosco Shipping, Evergreen Line e OOCL) da e per gli Usa; THE Alliance (Hapag Lloyd, Yang Ming, K Line, Nyk e Mol) da e per Stati Uniti e quello dell'armatore Cosco Shipping dal Mediterraneo orientale verso Regno Unito e Nord Europa. A questi si aggiungono i collegamenti già esistenti di Hamburg Sud, Hapag Lloyd e Cma Cgm verso Sud America e Usa, passato a cadenza settimanale e che trasporta tra le altre cose anche i treni della metropolitana di Lima. Seago Line e Hamburg Sud che hanno incrementato la capacità del servizio settimanale verso East Med, Regno Unito e Nord Europa. Poi gli armatori Ignazio Messina e la tedesca Hapag Lloyd, quest'ultima che ha scelto Salerno come approdo esclusivo del Meridione (quattro servizi settimanali). Infine, i quattro approdi settimanali di Borchard Line, armatore che scala Salerno dagli anni '50.

La multiconnettività
Una ricchezza di approdi significativa per il porto, dove tra alleanze armatoriali e singole compagnie sbarcano ben tredici armatori. «Io la definisco multiconnettività, la capacità di offrire un ampio parterre sia per i destinatari del nostro export che per le linee in concorrenza tra di loro», spiega Agostino Gallozzi, presidente del Salerno Container Terminal. Un porto salernitano che si pone mediatore delle istanze commerciali. «Il porto mette in connessione strutturale la domanda con l'offerta che potenzialmente hanno interessi opposti», continua Gallozzi.  «Chi esporta vuole condizioni competitive, bassi costi, chi opera sulla linea vuole renumerazione, i noli più alti possibile. Gli interessi del Paese – continua - sono per l'esportazione, per fare questo c'è bisogno di multiconnetività: quante più linee possibili con quanti più armatori possibili». 

Gallozzi: "Ottimi rapporti con l'Autorità di sistema"
Plauso anche alla nuova governance portuale con toni distensivi dopo mesi di battaglie contro l'accorpamento. «Va detto che l'Autorità di sistema portuale – commenta Gallozzi - ha saputo mettere in campo in questa fase iniziale della sua attività un'eccellente qualità delle relazioni con la comunità salernitana e che il processo di realizzazione del sistema portuale tirrenico centrale procede nel pieno rispetto delle singole vocazioni». Di fronte a scenari di crescita così rilevanti restano, però, dei problemi da affrontare, quelli che Gallozzi sintetizza nella «pesantezza burocratica». «Escavi prima di tutto – spiega -, ma anche ampliamento dell'imboccatura e gallerie di accesso agli svincoli autostradali. Senza alcun dubbio il disallineamento temporale tra la componente pubblica e la componente privata rappresenta un elemento di forte e grave criticità rispetto allo sviluppo economico non solo della portualità, ma dell'intero sistema/Paese».