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26 aprile 2024, Aggiornato alle 17,27
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Politiche marittime

Gioia Tauro, ad agosto al via agenzia portuale

Comitato portuale vota il regolamento. Authority socio unico. Interesserà 380 lavoratori


Dopo l'accordo tra il terminalista Contship e i lavoratori del Medcenter Container Terminal (Mct), arriva il via libera dell'Autorità portuale di Gioia Tauro al regolamento per l'Agenzia del lavoro. Il Comitato portuale (è l'ultimo porto rimasto sotto regime commissariale, insieme a Messina a cui verrà accorpato), ha adottato, con delibera unanime, l'articolo 1 del regolamento dell'"Agenzia di somministrazione del lavoro portuale e per la qualificazione professionale", un istituto già funzionante a Livorno e Trieste e che a Taranto è in cerca di un amministratore. Il voto, spiega l'authority, è stato utile per «fornire le informazioni necessarie ai lavoratori per procedere all'iscrizione». L'Autorità portuale ha accolto le richieste dei rappresentanti sindacali di stralciare dal regolamento alcune parti «meritevoli di maggiore approfondimento nelle sedi ministeriali».
Come funziona l'Agenzia portuale di Gioia Tauro
Qui in Calabria è stata battezzata "Gioia Tauro Port Agency". Partirà il primo agosto e servirà a formare e reinserire al lavoro gli esuberi, che qui sono circa 380. L'authority, guidata dal commissario Andrea Agostinelli, informa che domani sarà rogata in sede notarile e durerà tre anni. Nell'agenzia portuale confluiranno i lavoratori in esubero dalle imprese che operano ai sensi dell'art. 18 della legge 84/94, autorizzate alla movimentazione container, che, alla data del 27 luglio 2016, usufruivano di regimi di sostegno al reddito nelle forme di ammortizzatori sociali ed è stata adottata ai sensi dell'art. 4 del Dl 243 del 2016 convertito in Legge 18/2017. Ogni lavoratore potrà godere di un'indennità di mancato avviamento al lavoro (a Trieste non può superare un quinto del totale degli iscritti) nel caso in cui, pur essendo disponibile, non sarà chiamato ad effettuare alcuna prestazione lavorativa. È pari ad un 26esimo del trattamento massimo mensile di integrazione salariale straordinaria. L'agenzia risponderà «alla necessità di sostenere l'occupazione, accompagnata da processi di riconversione industriale, in una realtà portuale, come appunto quella di Gioia Tauro, dove l'80 percento della movimentazione container è organizzata in modalità transhipment», spiega l'Autorità portuale di Gioia Tauro in una nota. Il contesto è quelli di una scalo dove il maggiore terminalista opera, da almeno cinque anni, in stato di crisi. In questo porto l'Agenzia sarà una società pubblica con l'Autorità portuale - successivamente Autorità di sistema portuale - unico socio, a differenza di Trieste dove ha la maggioranza. Avrà quindi poteri di controllo, ingerenza e condizionamento, un amministratore e un revisore unici. Infine, sono stati definiti i principi da porre alla base del "programma di avviamento e di chiamata" che dovrà rispettate, conclude l'authority, «parametri oggettivi in base a criteri di par condicio, imparzialità e trasparenza da osservare nella scelta di coloro i quali saranno avviati e messi a disposizione delle imprese utilizzatrici che ne faranno, di volta in volta, richiesta».