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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Logistica

Inttra vuole digitalizzare lo shipping italiano

Sono ancora tante le operazioni fatte con telefono e fax. La società di fornitura software vuole accelerarne la digitalizzazione


Inttra, una grossa società internazionale di fornitura di servizi software per la logistica delle spedizioni marittime (base a Parsippany, in New Jersey), ha visto crescere l'anno scorso gli ordini di container del 16 per cento (fra prenotazioni e ordini), per un totale di 38,5 milioni di teu processati. Un tasso di crescita ben oltre la media del settore che nel 2016 è stata del 3 per cento (dati Container Trade Statistics). I suoi servizi gestiscono ogni settimana circa 700 mila container. 225 mila i clienti, 45 le compagnie marittime servite.

L'esempio di Inttra è esemplificativo di un settore, quello della digitalizzazione dello shipping, ancora in corso d'opera e con ampi margini di sviluppo. «Il ruolo più significativo della nostra crescita è stato quello della digitalizzazione, ormai indispensabile», commenta il CEO John Fay. L'ultimo avvento digitale è stata la normativa SOLAS sulla pesatura obbligatoria, certificata, dei container, su cui Inttra ha un servizio dedicato in clouding. «I cambiamenti dell'ultimo anno mostrano che il divario digitale si sta allargando, il trasporto oceanico efficace è una combinazione tra digitalizzazione e una solida rete fisica di servizi mercantili», continua Fay.

Abbiamo fatto qualche domanda alla presidente di Inttra per le regioni di Europa, Medio Oriente e Africa, Philly Teixeira, per parlare dello stato di salute dell'information technology nella logistica delle spedizioni.

Qual è stata la chiave per crescere così tanto?
«Abbiamo investito nel cuore dei nostri prodotti, sviluppato nuovi segmenti per la clientela, come quello per la pesatura dei container. Il settore marittimo ha ormai raggiunto un punto di svolta ora che la spedizione digitalizzata è una necessità competitiva. L'adozione delle tecnologie sta accelerando. Inttra rappresenta la più grande piattaforma software di fornitura di dati digitali per lo shipping».

Cosa vi rende differenti dal resto dell'industria marittima?
«Il fatto che non siamo in concorrenza con caricatori e spedizionieri, siamo i loro fornitori di servizi. La crescita dei volumi containerizzati dipende dallo stato globale dell'economia». 

L'Italia è per voi un mercato chiave?
«In questo paese vediamo grandi opportunità. Si tratta di un mercato realtivamente grande in esportazione. Genova e La Spezia sono due dei cento porti più grandi al mondo. Siamo già presenti, fortemente. Una grossa parte della gestione delle spedizioni è condotta per telefono, email e fax. Il nostro contibuto sarà quello di accelerare la digitalizzazione».