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24 aprile 2024, Aggiornato alle 17,54
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ALIS e la riforma dei porti, "Ora spingere sulla retroportualità"

All'evento per i quarant'anni della barese Spamat, il direttore Di Caterina presenta l'associazione dedicata all'intermodalità

«La nostra associazione nasce per incentivare l'intermodalità e contribuire a ridurre il traffico e l'inquinamento atmosferico». Queste le parole di Marcello Di Caterina, direttore generale di ALIS (Associazione Logistica dell'Intermodalità Sostenibile), all'evento organizzato da Spamat – un gruppo di servizi per il settore dello shipping - in occasione dei suoi quarant'anni di attività presso il terminal crociere del porto di Bari. «Con la recente riforma portuale la logistica ha guadagnato una centralità mai avuta prima - ha detto Di Caterina – altro obiettivo sarà porre attenzione sugli investimenti nelle aree retroportuali per permettere a tutti gli operatori associati di servire i mercati di riferimento con rapidità e puntualità».

La tavola rotonda, dal titolo "Sviluppo integrato e coordinamento delle attività nei porti", ha ospitato a Bari un parterre di relatori esperti di shipping e logistica, accolti per l'occasione da Vito Totorizzo, general manager del gruppo Spamat. L'obiettivo era quello di discutere e cercare soluzioni per creare un unico sistema in grado di rispondere alle esigenze quotidiane di chi opera all'interno dei porti.

ALIS, nata a ottobre scorso, è un network già nutrito che nasce come aggregazione settoriale nel mondo del trasporto intermodale. Conta numerosi iscritti (autotrasportatori, anche monoveicolari, società armatoriali e ferroviarie, terminal, agenzie e spedizionieri) per un totale di 350 aziende associate, 112 mila unità di forza lavoro, 65 mila mezzi, 2 mila collegamenti marittimi settimanali, 100 linee di autostrade del mare. 

Il settore della logistica, riferisce ALIS, incide sul PIL per un 14 per cento, quello portuale per un 2,6 per cento, con un indotto di 160 mila imprese e un milione di addetti. «Sono quattro le macro-aree nelle quali ci muoviamo – ha specificato Di Caterina – internazionalizzazione, continuità  territoriale  con  le  grandi  isole, rilancio del mezzogiorno, ecosostenibilità  e quindi riduzioni di CO2».

ALIS ha recentemente avviato un protocollo d'intesa con un'associazione simile ma di livello europeo, il Centro Servizi per il Mare (CS Mare), inaugurato un mese fa. Un accordo per promuovere gli interessi del settore marittimo presso le istituzioni Ue e per avere un ruolo attivo nel confronto con le istituzioni europee. ALIS ha inoltre promosso la costituzione di una società di servizi a supporto delle attività imprenditoriali dei soci, ALIS Service.