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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Autotrasporto, protesta "soft" al porto di Napoli

Domani, durante il Comitato, il Fai manifesterà sotto l'authority. Si chiede il ripristino della viabilità e un terminal container meno congestionato


di Paolo Bosso 

Una viabilità interna disastrata e un terminal container in affanno con pochi carrelli. Risultato: file di mezzi pesanti all'ingresso che possono arrivare a durare anche otto ore. Gli autotrasportatori del porto di Napoli non ne possono più e domani scenderanno in strada per quella che definiscono una "manifestazione soft". «Non è uno sciopero ma un modo per dare una sveglia all'Autorità portuale», spiega Ciro Russo, segretario regionale della Federazione Autotrasportatori Italiani (Fai). «Siamo stanchi di questi commissari che non decidono - continua Russo -. Se nelle prossime settimane la situazione non migliorerà, arriveremo a incrociare le braccia per davvero».

Domani, durante la riunione del Comitato portuale - che, tra le altre cose, dovrà affontare il delicato bilancio 2016, non ancora del tutto approvato (non c'è un piano triennale al 2018 e nelle casse dell'ente al momento ci sono solo 16 milioni disponibili per quest'anno) – il sindacato sfilerà con cartelli nel piazzale dell'Authority e della Guardia costiera e suonerà i clacson per sensibilizzare l'istituzione portuale. «Chiediamo tre cose: il ripristino della governance, non ha importanza se con un presidente o con un commissario basta che sia capace di prendere decisioni; un terminal container non congestionato e, infine, una viabilità interna decente. Tutti problemi che solo l'autorità portuale può risolvere».

Il porto di Napoli, commissariato insieme alla maggior parte degli scali italiani, è in stagnazione negli investimenti e nello sviluppo. La viabilità interna, tra cantieri e asfalto malridotto, è sempre più carente. Nelle casse dell'autorità portuale mancano all'appello più di 140 milioni di euro di fondi europei Por-Fesr 2014-2020, ciò che resta del "grande progetto" che cinque anni fa ne valeva oltre 300 milioni. Attualmente si va avanti con le risorse statali dell'ente portuale, in attesa che l'autorità portuale e la Regione Campania si accordino per riprogrammare le risorse europee. «Chiediamo al presidente De Luca di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale», conclude Russo.