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28 marzo 2024, Aggiornato alle 12,19
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Politiche marittime

Civitavecchia dice addio al rimorchio obbligatorio

Un'ordinanza della Capitaneria abroga provvedimenti in vigore dal 1997 che vietano l'uso delle eliche in disormeggio


Dopo quasi quindici anni a Civitavecchia termina il rimorchio obbligatorio, che diventa da oggi facoltativo, come negli altri porti italiani. Un'ordinanza di Autorità portuale e Capitaneria, presentata oggi in conferenza stampa, abroga diversi provvedimenti emanati tra il 1997 e il 2001 che stabilivano il divieto di utilizzo delle eliche principali in fase di disormeggio, determinando di conseguenza l'obbligo del servizio tecnico-nautico.

L'ordinanza è il frutto di un'istruttoria tra operatori, responsabili dei servizi tecnico-nautici, sindacati e rappresentanze del cluster, tra cui Confitarma, Fedarlinea e Federagenti. «Dopo 14 anni anche a Civitavecchia, come negli altri scali italiani, l'uso dei rimorchiatori per le manovre di disormeggio delle navi diviene facoltativo» spiega il comandante della Capitaneria di porto di Civitavecchia, Giuseppe Tarzia. «Il porto del 2015 non è quello del 2001. Fattori prevalentemente di natura infrastrutturale sono oramai superati. Oggi ha una vocazione diversa ed è in grado di garantire, con i suoi traffici, che l'offerta del servizio non intacchi i consolidati livelli di sicurezza». 

Secondo l'Authority gli effetti dell'ordinanza saranno prima di tutto commerciali, e positivi. «Sono fondamentalmente due – ha spiegato il commissario dell'Autorità portuale Pasqualino Monti – i fattori sui quali andrà ad incidere il provvedimento. Il primo è prettamente commerciale, poiché diminuiranno i costi all'interno della macchina portuale, visto che in passato alcuni armatori hanno lasciato il nostro porto proprio a causa dell'obbligatorietà del servizio di disormeggio. Laddove si considerasse troppo costoso il nostro scalo, siamo disponibili a ridefinire i costi portuali. Il porto di Civitavecchia ha, ormai, tutti gli attributi per crescere ulteriormente, insieme all'occupazione. Il secondo fattore riguarda il monitoraggio delle conseguenze dell'ordinanza. Insieme alla Capitaneria di Porto, al concessionario e agli armatori monitoreremo costantemente gli effetti del provvedimento sul servizio».