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16 aprile 2024, Aggiornato alle 15,53
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Cultura

Perdere un impero

Dai documenti conservati nell'Archivio General de Indias di Siviglia, la storia degli ultimi possedimenti d'oltremare della corona spagnola


a cura di Ugo Dodero - DL News di Decio Lucano

Dopo la perdita di quasi tutti i possedimenti d'oltremare, alla fine del 1825 un fatto irreversibile colpisce la Monarchia spagnola, il cui Impero viene ridotto ad una serie di territori strutturalmente molto eterogenei, geograficamente molto dispersi ed isolati fra di loro. Le isole Filippine, l'isola di Cuba e quella di Porto Rico continuarono ad appartenere alla Corona spagnola sino al 1898, mentre Santo Domingo, attualmente Repubblica  Dominicana, tornò ad integrarsi con la Monarchia spagnola sino al 1865.

Nel 1795, a seguito del Trattato di Basilea, la Spagna cedeva Santo Domingo alla Francia. Anni più tardi avvenne l'invasione haitiana di Santo Domingo assediando la Capitale e praticando una guerra di distruzione dei raccolti e del bestiame per ridurre alla fame i difensori di Santo Domingo.

Dopo una lacerante e feroce guerra d'indipendenza contro i francesi (1808-1809) Santo Domingo ritornò a far parte della Corona spagnola. Giunse la pace, ma purtroppo continuava ad esservi un disastro economico e commerciale. L'isola intera non era in condizioni da aiutare la ricostruzione della Capitale, poiché la Guerra di Indipendenza in Spagna e le Guerre d'Indipendenza nell'America Latina avevano esaurito tutte le risorse disponibili.

Nel 1822 avvenne un'altra invasione haitiana, seguita da un periodo di unità politica in tutta l'isola. Nel 1844 i dominicani riacquistarono la loro indipendenza, ma non si poté migliorare la grave situazione dando luogo ad una permanenza di vera anarchia. Al fine che tutto si stabilizzasse, venne sollecitata la riannessione alla Monarchia spagnola, che, nel 1861, accettò nonostante non vi fossero i mezzi economici indispensabili per risollevare l'economia dominicana. Nel 1863 iniziò una sollevazione antispagnola che degenerò in una guerra lacerante. La grande perdita di uomini e denaro, il timore che gli Stati Uniti potessero intervenire nel conflitto e la mancanza di mezzi indussero il governo di Madrid ad abbandonare Santo Domingo nel 1865.

Nel 1868 dopo la guerra tra la Spagna ed il Nord America con lo scontro di entrambe le squadre navali nel Pacifico e nei Caraibi, la Spagna perse ciò che rimaneva del suo impero: Cuba, Porto Rico, Filippine e l'isola di Guam. Il trattato di Parigi firmato il 10 di dicembre del 1898 certifica la fine dell'Impero coloniale spagnolo sprofondando il paese in un disastro economico e producendo una gran rivoluzione morale della quale renderanno conto gli intellettuali della generazione del 1898.