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24 aprile 2024, Aggiornato alle 10,25
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Infrastrutture

Concordia lascia il porto di Prà

Entro una settimana terminerà la prima fase di demolizione. Ora si passa a Sampierdarena per il taglio dei ponti. I rifiuti della nave equivalgono al 20% della stazza


di Paolo Bosso 
 
Termina la prima fase di smantellamento della Costa Concordia, arrivata al porto di Genova dall'isola del Giglio il 27 luglio dell'anno scorso. Sette mesi al porto di Prà (due in più rispetto a quanto preventivato) per "strippare" mobili e strutture non portanti, in pratica svuotarla principalmente di arredi e strutture ornamentali. Ora il relitto da 114mila tonnellate lascerà Prà entro una settimana per approdare al molo ex Superbacino e dare il via alla seconda fase. 

Ship recycling stima che i rifiuti totali che verranno tirati fuori dalla nave saranno pari a 24.100 tonnellate, un peso che equivale al 20 per cento della stazza della nave (il suo peso a secco, senza niente a bordo). La maggior parte è composto da sedie, tavoli, letti, poltrone e tanto metallo (esclusa la struttura della nave). Seguono elettrodomestici, materiali elettrici, piastrelle, ripiani, marmi. Una buona parte di questi rifiuti verranno riciclati (alla fine del'articolo l'elenco completo).

Finora al porto di Prà ci hanno lavorato in 280 nelle fasi di picco, fino a ridursi nell'ultimo mese a una ventina. Dietro c'è il consorzio Ship Recycling formato dai cantieri San Giorgio e Saipem. Una commessa da 100 milioni di euro divisa in tre fasi. La prima di Prà è quasi terminata. La nave ha raggiunto un pescaggio di circa 15 metri (quando navigava il massimo era di otto metri) e potrà accedere al molo ex Superbacino per la fase due. Lì i ponti verranno "affettati" longitudinalmente per migliorare la stabilità del relitto. Terminato lo smantellamento dei ponti, la nave passerà a una fase intermedia delicata dove verrà definitivamente neutralizzato il potenziale inquinante della nave: in un bacino a secco verranno rimossi i materiali pericolosi, puliti impianti e magazzini, separato il packaging e aspirati i liquami. Per la seconda fase, più quella di ripulitura intermedia, ci vorrà circa un anno.
Infine, terza e ultima fase, il taglio "brutale" delle sezioni della nave, riciclandone la maggior parte del ferro di cui è composta. I tagli seguiranno i tre tronconi in cui è stato suddiviso il relitto: prua, poppa e centro nave. Tempo totale previsto per l'operazione (inclusi i sette mesi già passati della prima fase): due anni.
 
Tutti i rifiuti verranno distribuiti tra una cinquantina di impianti individuati in Liguria, basso Piemonte, bresciano, novarese e Toscana.  


L'elenco dei rifiuti per tipologia di materiale (tra parentesi i comuni dove verranno smantellati):

• Sedie, tavoli, divani, materassi, poltrone: 8.600 tonnellate (Savona e Alessandria)
• Rottami metallici: 7.700 tonnellate. Da riciclare.
• Materiali elettronici ed elettrodomestici: 4.700 tonnellate (Milano). Da riciclare.
• Piastrelle, ripiani, marmi: 1.500. (Alessandria) Da riciclare
• Isolamenti: mille tonnellate. (Alessandria e Pistoia) Discarica
• Saponi, detergenti, prodotti alimentari: 600 tonnellate. (Alessandria e Torino). Discarica
• Legno, plastica e carta verranno riciclati in stabilimenti rispettivamente di Alessandria, Milano e Milano. Non è noto quanto materiale verrà tirato fuori
• Il vetro andrà a Genova in discarica. Non è noto quanto
 
Nella foto in alto, un ponte della Concordia oggi (via)