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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Armatori

Ecco Pieter Schelte, la pipe-laying ship più grande che c'è

È lunga quanto l'Empire State Building e servirà l'armatore svizzero Allseas in un altro terminal dei record, il Maasvlakte 2 di Rotterdam. Polemiche sul nome


Il 24 novembre ha preso il largo dai cantieri sudcoreani Daewoo la pipe-laying ship più grande al mondo, Pieter Schelte
Lunga un metro in più dell'Empire State Building, 382 metri, è larga 124 metri ed è costata 1,7 miliardi di dollari. Servirà l'armatore svizzero Allseas  per le operazioni di trasporto e posa delle piattaforme petrolifere e degli oleodotti ad Alexiahaven, in un altro terminal dei record, il Maasvlakte 2 del porto di Rotterdam, una delle opere ingegneristiche più grandi d'Olanda.

Potenza
La potenza è impressionante: capacità di sollevamento di 48mila tonnellate (in pratica può tirare su una nave da crociera di medie dimensioni) con il ponte che può trasportare tubature fino a 27mila tonnellate. Velocità massima di 14 nodi e capacità di equipaggio di 571 unità. È stata ordinata nel 2007 e la costruzione avviata un anno dopo.

Progetti futuri
Allseas ha in progetto una  pape-laying ship ancora più grande di Pieter Schelte, con una capacità di sollevamento di 72mila tonnellate che sarà operativa, sempre nel mare del Nord, tra circa sei anni, nel 2020.

Polemiche per il nome
Il nome è in onore all'ingegnere navale Pieter Schelte Heerema, padre di Edwin Heerema, armatore Allseas. Un nome controverso in quanto Pieter è stato al servizio delle Waffen-SS durante la seconda guerra mondiale ed è stato condannato a un anno e mezzo di prigione. Questo, come racconta il Telegraph, ha suscitato una polemica nel 2008 tra l'armatore e la comunità ebraica. «Per le persone che conoscono la sua oscura storia, questa nave non sarebbe dovuta essere nominata a lui. Né adesso, né mai» ha detto recentemente Ronny Naftaniel, direttore del  Centrum Informatie en Documentatie Israël, definendo la scelta di Edwin Heerema comprensibile ma di «cattivo gusto», tenendo conto che per il design della nave il governo tedesco ha fatto risparmiare all'armatore un milione di dollari. «Pieter Schelte Heerema è stato ampiamente apprezzato nel settore durante la sua vita e la compagnia che viene da questa eredità ha un nome eccellente nel settore offshore» è stata la difesa dell'armatore attraverso il portavoce Allseas Jeroen Hagelstein che ha aggiunto sostenendo che Pieter Schelte ha lasciato le SS «subito dopo lo scoppio della guerra» e la sua adesione al nazismo è stata «in opposizione al comunismo più che per entusiasmo del nazionalsocialismo». Il Netherlands Institute for War Documentation ha sostenuto che se da un lato al padre di Edwin Heerema gli sono stati riconosciuti servizi "molto importanti" a favore della resistenza, è stato dall'altro una figura "di spicco" dei nazisti olandesi.