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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Infrastrutture

Fincantieri, l'audizione al Senato di Giuseppe Bono

L'amministratore delegato ha presentato i dati aziendali. Dal 2012 sono state assunte 340 persone. Il portafoglio ordini è di 9,5 miliardi. "Guardiamo sei anni avanti ma il Mediterraneo non è attrezzato"


Da quando ha avviato il piano di ristrutturazione aziendale nel 2012, Fincantieri ha assunto 340 persone e accumulato un portafoglio ordini pari a 9,5 miliardi di euro, a cui se ne aggiungono 5,7 in trattativa. Sono i dati presentati dall'amministratore del gruppo navalmeccanico italiano Giuseppe Bono nel corso di un'audizione al Senato tenutasi il 18 novembre.
 
Gli esuberi «ad oggi sono quasi tutti sistemati senza licenziare nessuno» spiega l'ad. «Abbiamo fatto circa 340 assunzioni, di cui 280 neo laureati». Per Bono il piano aziendale «ha portato nelle piazze migliaia di persone ma ha salvato l'azienda». 
Il carico di lavoro, sommando il portafoglio ordini effettivo e quello sugli ordini in negoziazione, è poco superiore ai 15 miliardi, che equivalgono a «tre, quattro anni di produzione». «Noi lavoriamo per avere visibilità fino al 2020, perché i cantieri possano avere lavoro fino a quella data».
 
Secondo Bono la cantieristica navale in Italia «produce 3,9 volte quello che investe: quando facciamo una nave la ricaduta sul Paese e sul territorio è di circa quattro volte. Ogni nave da crociera sviluppa oltre 2 miliardi di ricadute di investimento, di cui 550 milioni li generiamo con Fincantieri». Purtroppo però «il Mediterraneo non è attrezzato sui porti. L'Italia che è una piattaforma logistica naturale dovrebbe essere la prima ad attrezzarsi».
 
E per quanto riguarda i conti aziendali di quest'anno? «L'anno speriamo di chiuderlo bene – ha concluso Bono - se non ci sono sorprese che speriamo non ci siano. Siamo un'azienda in discreta salute».
 
Nella foto, Giuseppe Bono in un ritratto di Stefania Cavatorta