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19 aprile 2024, Aggiornato alle 10,23
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Politiche marittime

Damanaki (Commissione Ue): "Rilanciamo il Santuario dei Cetacei"

La responsabile di Affari marittimi e pesca sollecita i Paesi rivieraschi a valutare insieme l'utilizzo dei fondi comunitari per rendere "realmente operativa" la grande area protetta 


E' l'area protetta più estesa del Mediterraneo, ma forse anche la più trafficata da navi e imbarcazioni di ogni tipo. Questa contraddizione ha sempre accompagnato l'esistenza del Santuario dei Cetacei, compreso tra il territorio francese (124 comuni), monegasco e italiano (Liguria, Toscana e Sardegna per un totale di 111 comuni). Molti dei propositi di tutela della fauna marina nella zona sono rimasti in questi anni sulla carta proprio per la difficoltà di coordinare, a livello internazionale, un adeguato sistema di controllo delle battutissime rotte turistiche e commerciali che mettono a rischio la sopravvivenza di delfini e balene. Ecco perché il commissario Ue agli Affari marittimi e pesca, Maria Damanaki, ha invitato i tre Paesi rivieraschi, assieme ad altri soggetti coinvolti, a mettersi intorno a un tavolo per discutere come fondi e politiche Ue possano contribuire a rendere "realmente Operativa" la grande area protetta. "Il Santuario - ha spiegato la Damanaki - ha un enorme potenziale come buon esempio di come può funzionare una crescita blu sostenibile in aree trafficate ed altamente popolate, tutelando allo stesso tempo la vita marina". Le risorse Ue, in particolare i 537 milioni di euro dal nuovo Fondo per gli affari marittimi e la pesca del periodo 2014-2020, potrebbero finanziare azioni concrete, da progetti di pesca sostenibile ed eco-turismo all'attuazione della nuova direttiva comunitaria sulla pianificazione dello spazio marittimo.