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19 aprile 2024, Aggiornato alle 10,23
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Venezia, l'appello degli agenti marittimi: "Non mischiamo i traffici"

La possibilità che sia il canale Vittorio Emanuele quello di accesso per le navi da crociera creerebbe «danni serissimi»


Gli agenti marittimi di Venezia sono preoccupati per la possibilità che si scelga il canale Vittorio Emanuele come accesso alternativo all'ingresso delle grandi navi da crociera nel porto della Laguna, alla stazione marittima. Ci sarebbe un'interferenza con il canale Petroli, afferma Assoagenti Veneto, cosa che andrebbe a mischiare traffico commerciale e passeggeri, con il rischio di provocare «danni serissimi ad entrambe le economie» e «rischi di sicurezza della navigazione e conseguente incolumità e sicurezza per i passeggeri».
Il traffico a Venezia è aumentato, spiegano gli agenti marittimi. Nel 2014 sono transitate 862 navi per la bocca di Malamocco, il 6% in più. Essendo diminuito il transito delle navi petrolifere, è aumenta la concentrazione di transiti nella parte nord, proprio verso il canale di Vittorio Emanuele. 
 
 
Gli agenti marittimi sono preoccupati che l'addio alle grandi navi da San Marco determinerà il caos nella gestione dei due flussi di commercio: «Questa settimana due grandi navi porta rinfuse giungeranno a Marghera per sbarcare 100mila tonnellate di prodotti vegetali destinati in Veneto e Friuli». Anche le portacontainer «sono diventate regolari utilizzatori del porto di Marghera». Perché mischiare due traffici così diversi?