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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Venezia, problemi a Marghera per le crociere

L'attracco lì non è idoneo secondo gli agenti marittimi del Veneto. Si mischia al traffico di cabotaggio, peggiorando i servizi di entrambi


A causa della chiusura delle bocche di porto per i lavori del Mose, alcuni agenti marittimi del porto di Venezia stanno avendo problemi nell'attracco delle navi da crociera. Lo rende noto l'Associazione degli agenti marittimi del Veneto in un comunicato.
Il problema, scrive l'associazione, è nella mancanza di attracchi adeguati a porto Marghera, la zona dove attualmente stanno approdando questo tipo di navi. «Malgrado la volontà di tutti di cercare una soluzione – scrive Assoagenti Veneto – ci si è dovuti arrendere di fronte alla realtà dei fatti che le navi da crociera non sono, allo stato attuale e sicuramente nel breve/medio periodo, accoglibili a porto Marghera». Possono solo attraccare navi "piccole", di qualche decina di migliaia di tonnellate, una netta minoranza rispetto a quelle in circolazione. Per esempio, in alcuni casi, denuncia l'associazione, per il passaggio di navi così alte si è dovuto sollevare un cavo di alta tensione. Una prassi per questo porto, ma la richiesta va fatta con un mese di anticipo. 
La situazione è resa più difficile dal fatto che il traffico crocieristico si mischia a quello di cabotaggio, peggiorando il servizio di entrambi e aumentando il costo dei servizi di pilotaggio, ormeggio e rimorchio. Al livello commerciale il danno è significativo visto che si mischiano turisti e cittadini in uno spazio ristretto, peggiorando accoglienza e vivibilità per i primi e praticità di viaggio per i secondi. «La coesistenza in porto Marghera dei due traffici rappresenterebbe un destino tragico per entrambe le realtà produttive sia per l'incompatibilità, sia per l'impatto economico fortemente negativo sul costo dei servizi nautici».
 
 
Il problema delle grandi navi a Venezia è quindi lontano da qualsiasi soluzione definitiva, ovvio per un porto che non è fatto per accogliere grandi navi da crociera. All'inizio di novembre il governo ha annunciato l'applicazione di un decreto anti-inchini "speciale" e graduale per la Serenissima, che Assoagenti Veneto già contesta, almeno finché non ci saranno vie alternative. I problemi che stanno affrontando in questi giorni, dicono, dimostrano che «risulta necessaria una rivalutazione sostanziale dei limiti da imporre al passaggio delle navi durante la fase transitoria prima dell'escavo del canale di accesso alternativo».