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24 aprile 2024, Aggiornato alle 19,49
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Personaggi

Oggi è il giorno del nostro dolore

Un grave lutto: scompare Mariano Bosso , terzo Avvisatore Marittimo di Napoli. Aveva lasciato nel 2003 dopo oltre 50 anni d'attività


Caro Papà ad un certo punto avevo pensato che fossi immortale. Il mio Papà speciale che ci ha insegnato ad essere onesti, lavoratori e rispettosi. Ci hai dato tutto, tutto quello che potevi darci: educazione, serietà, passione per il lavoro, amore verso i figli. Il tuo insegnamento è stato per noi una filosofia di vita, quella stessa filosofia che stiamo cercando di far capire ai nostri figli, i tuoi nipoti.
Mariano Bosso, nasce nel 1917, il 17 marzo. Dopo un'infanzia complicata -si era nell'immediato primo dopoguerra- tra il Sud della Francia e l'Italia, giovanissimo t'imbarchi nella Marina militare. Arriva la seconda Guerra e, nella prima missione navale, la "tua" nave viene attaccata dagli inglesi e affondata. Ti salvi ma vieni catturato ed inviato ai campi di concentramento. Finita la guerra riprendi la vita militare tra La Spezia, Taranto, Napoli e Roma. Ti congedi negli anni 50 per una vita più tranquilla in famiglia -nel frattempo avevi sposato Vincenza De Cesare, nostra Madre, figlia del secondo Avvisatore Marittimo di Napoli Antonio. Presto vieni chiamato da tuo suocero per intraprendere la "carriera" di terzo Avvisatore di Napoli. Hai lavorato ininterrottamente fino al 2003 per poi ritirarti per stare accanto alla tua cara Enza negli ultimi suoi anni di vita.
Spirito brillante, molto benvoluto, apprezzato professionista e grande lavoratore il nostro caro Papà ci lascia un vuoto incolmabile anche perché fino agli ultimi istanti di vita ci è stato vicino, lucidamente, incoraggiandoci sopratutto nei momenti di difficoltà regalandoci i suoi preziosi e saggi consigli.
Difficile pensare che non ci sarà più accanto a noi per continuare la nostra avventura, iniziata con il bisnonno Bartolomeo D'Esposito prima del 1885 e che prosegue ora nella sua quinta generazione. Il nostro amato Papà, forte e coraggioso, ha lavorato per oltre 50 anni all'Avvisatore di Napoli: un'attività difficilmente eguagliabile per tempo ma sopratutto per quelle doti che caratterizzavano il suo, come lo chiamava lui, "servizio": competenza, passione per il lavoro, serietà.
Fortunatamente, caro Papà, tu ci hai insegnato tutto questo e noi ricordiamo il tuo sguardo compiaciuto per la nostra, e dei tuoi nipoti, crescita ma anche di severità quando le cose non andavano per il verso giusto. Nella tua lunghissima attività lavorativa hai visto di tutto: dalla guerra, alla pace, dalle crisi, ma fortunatamente non hai vissuto l'ultima forse la più dura ed impegnativa, allo sviluppo aziendale.
Sei sempre stato apprezzato per la tua precisione e semplicità nel proporre un'attività, quella dell'Avvisatore, che conoscevi come la tua famiglia e tutti i tuoi cari.
Difficile fare un resoconto della tua carriera. Ci vorrebbe un giornale apposito, forse anche un'edizione speciale. Perché tu sei stato davvero un genitore speciale, esemplare. Tutti, ma dico tutti e senza eccezione, ti hanno voluto bene, stimato e talvolta anche copiato nei tuoi modi quasi (concedimi quel quasi perché talvolta anche tu – come dicevi- potevi "uscire dai gangheri") sempre garbati ed affabili. Fino all'ultimo non ti è mancata l'ironia. Avevi capito già da un pezzo che la tua esistenza era al tramonto ma nonostante questo, ai tanti tanti amici che continuavano a chiamarti a casa a dimostrazione di un affetto del "settore" mai calato, riuscivi a trasmettere momenti di buon umore ed allegria.
Addio caro papà Mariano grazie per averci insegnato uno stile di vita.
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Carissimi Luciano e Claudio,
conoscevo Mario dal 1976, mi ha sempre chiamato Pasqualino offrendomi un grande affetto ed amicizia, non lo dimenticherò mai. Vi abbraccio con lo spirito di chi ha già provato questo terribile dolore.

Pasquale Tramontana
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Caro Luciano,
il mio cuore trabocca di cose che vorrei dirti in questo momento per te tristissimo, ma non riesco a trascrivere tutto ciò che il mio animo contiene. Tu vivi un momento difficile, una tappa dolorosa che, ahimè, la vita non riesce a risparmiarti. Ma se oggi tu soffri, soffro anch'io, per l'affetto che ti porto e per aver anch'io perduto una persona cara, un faro ed una presenza costante nella mia vita. Mariano era la competenza, la conoscenza del porto e delle navi come pochi, era la saggezza ma per me era soprattutto l'affetto, il sorriso, l'ironia, la battuta sempre pronta. Fino all'ultimo ha conservato questa sua caratteristica che ne faceva "una persona speciale". E poi era un "uomo moderno" ma con le qualità dei tempi andati: la lucidità, la capacità di vivere i cambiamenti, la signorilità, la galanteria. Era lui che nelle occasioni speciali mi precedeva chiamandomi per farmi gli auguri, con la sua voce squillante, affettuosa, i "suoi occhi" che io, attraverso i fili del telefono, vedevo sorridere. Ecco, Luciano, tuo padre rimarrà sempre nel mio cuore, ne occuperà un angolo importante, lo ricorderò con gioia e tenerezza e.....con tanta, tanta nostalgia. Mi mancherà. Un grosso bacio a te, Claudio, Stefano e Paolo e tutti coloro che, nel suo-tuo ufficio gli sono stati accanto.
Bianca d'Antonio
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Caro Mariano,
quando nel 1985 sono entrato nel mondo dello scalo partenopeo tu eri già una "Istituzione" del nostro Porto.
Ti ho apprezzato subito per il tuo sapere unito alla tua semplicità ed alla tua naturale simpatia.
Negli ultimi anni poi, quando avevi già "lasciato i ferri del mestiere" alle nuove generazioni, avevamo però conservato una piacevole tradizione di sentirci per i compleanni e per le feste comandate e tu eri il più puntuale nelle telefonate sempre piacevoli e piene di ricordi belli ed interessanti.
Ora te ne sei andato, come il comune amico Pasquale Tramontana ha detto, si è spenta la candela, ma il ricordo di un grande uomo rimarrà per tutti noi e, sono certo, continuerai dall'alto a vigilare attentamente sui traffici del Porto di Napoli come si addice ad un vero Avvisatore Marittimo!
A Luciano, Claudio, Paolo che continuano la tradizione delle generazioni passate, a Stefano, un forte abbraccio ed un grande "in bocca al lupo"!

Umberto Masucci