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19 aprile 2024, Aggiornato alle 13,17
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Infrastrutture

Patto antimafia per Marghera

Nello stabilimento veneto di Fincantieri, Provincia, Prefetto e azienda firmano protocollo di legalità per prevenire infiltrazioni negli appalti


Il prefetto di Venezia Domenico Cuttaia e l'amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono hanno sottoscritto a Palazzo Cà Corner (nella foto), sede della Provincia di Venezia, un "protocollo di legalità" volto a prevenire ed evitare tentativi di infiltrazione mafiosa negli appalti assegnati dalla società per il lavoro svolto nello stabilimento di Marghera. L'accordo fa seguito al protocollo di trasparenza del 18 luglio 2005 e servirà a potenziare a livello istituzionale i meccanismi di controllo sugli appalti del cantiere veneziano. 
Sorveglianza. Piani di vigilanza del cantiere di Marghera incentrati su guardie giurate e sistemi di videosorveglianza.
Business intelligence. Verifiche dei requisiti tecnici, economici, patrimoniali e finanziari, sia in fase preventiva che successiva all'assegnazione di lavori, con la trasmissione degli esiti alla Prefettura a supporto preliminare delle informative antimafia.
Revisioni antimafia indipendenti, a campione o su segnalazione, sull'efficienza,  efficacia ed effettività delle misure e delle procedure antimafia in esecuzione.
Nel caso in cui vengono scoperte infiltrazioni mafiose, verrà data immediata e formale comunicazione a Fincantieri, nonché all'impresa appaltatrice, in caso di subappalto. Al soggetto sospettato di infiltrazioni verrà vietata la stipula di ogni eventuale contratto e, ove già stipulato, dovranno procedere alla revoca delle assegnazioni, nei termini individuati dalla stessa società, per non pregiudicare le fasi produttive in corso e tutelare i profili occupazionali. Le imprese contraenti dovranno espressamente accettare e sottoscrivere le  predette clausole contrattuali, impegnandosi, a loro volta, a farle accettare a eventuali subappaltatori.