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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Armatori

Messina addio, dopo 90 anni va via da Napoli

A giugno l'armatore genovese dirotterà i suoi traffici napoletani sul porto di Salerno. Tra i motivi problemi operativi (pescaggi) e contrattuali


Una doccia fredda per il porto di Napoli, una mazzata difficilmente sopportabile per lo scalo che perde tra i 150 e 180 approdi nave all'anno pari ad un traffico di 50mila teus.  Ignazio Messina di Genova, da 1921 presente sulle banchine del porto di Napoli, ha deciso. Dal prossimo giugno (la data dell'ultimo sbarco a Napoli non è stata ancora stabilita)le sue unità ro/ro containers andranno sul porto di Salerno dove opereranno al Salerno Container Terminal (Sct) del gruppo Gallozzi.
L'armatore genovese, da noi contattato, ha confermato la notizia ma non ha voluto commentarla. Alla base della decisione ci sarebbero due motivazioni che riguardano l'operatività del terminal ed il contratto con Soteco in scadenza il prossimo fine giugno. Sui problemi operativi che allontanano le navi Messina da Napoli il principale riguarda i fondali. Le unità in arrivo per alcune linee non possono più approdare a calata Pollena ma devono optare per il vicino Bausan dove trovano un pescaggio adeguato ma non sempre l'ormeggio libero. Tra l'altro, a breve, la flotta si doterà di unità più grandi. Pertanto, il problema andrà ad aggravarsi.
Da Napoli la linea Messina serve i paesi del Nord Africa (Algeria, Tunisia, Libia, Egitto), Malta, Arabia Saudita e Mar Rosso per arrivare fino al golfo Arabico, India e Pakistan. In Africa vengono serviti sia porti dell'Occidente sia Est e Sud. 
Una perdita secca per il porto di 150/180 approdi l'anno ed un traffico di container su rotabili di 50 mila teus. Essendo il più importante utente la decisione, innanzitutto, andrà ad impattare sulla gestione del terminal e sulle maestranze impiegate. Non dovrebbero esserci problemi per l'ufficio armatoriale che rimarrà a Napoli in piazza Bovio e che impiega una dozzina di unità. Tanti problemi, invece, si abbatteranno sull'indotto: i trasportatori che lavoravano  moltissimo si vedranno ridotta l'attività, così come le tante agenzie che supportavano i traffici per l'Africa dovranno rivedere l'organizzazione del loro lavoro. Perdita secca anche per i servizi tecnico-nautici.
Da Salerno, al momento nessun commento ufficiale. Bocche cucite sia al terminal Sct sia all'Autorità del porto dove, comunque, la notizia, così come a Napoli ha preso a circolare sin dalla mattina di venerdì 17 maggio.