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17 aprile 2024, Aggiornato alle 18,17
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Politiche marittime

De Giorgi, "Meglio poche navi ma buone"

Nel suo discorso d'insediamento, l'ammiraglio originario di Napoli ha sottolineato l'importanza di investire le (poche) risorse disponibili su navi tecnologicamente più evolute


Le nostre navi? Meglio poche ma buone. Nel suo discorso d'insediamento al vertice della Marina Militare, l'ammiraglio Giuseppe De Giorgi ha delineato il suo punto di vista sul futuro della flotta. Le risorse a disposizione sono poche; quindi, più che sulla quantità, è necessario puntare sulla qualità. "La flotta – ha spiegato l'ammiraglio - dovrà conservare le sue capacità irrinunciabili e migliorare l'efficacia", puntando su un minor numero di navi, ma più tecnologiche e all'avanguardia. Se è vero che le risorse sono in contrazione è altrettanto vero che il nostro destino è sul mare. L'esigenza di una Marina efficace e credibile è sempre più vitale per la nostra nazione". De Giorgi è stato fino a ieri al comando della Squadra navale. Sessant'anni, originario di Napoli, è subentrato all'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, designato capo di Stato maggiore della Difesa. Suo padre, l'ammiraglio Gino De Giorgi, fautore della Legge Navale, fu capo di Stato maggiore della Marina dal 1973 al 1977.
La questione morale è una delle priorità indicate dal nuovo numero uno della Marina. Rivolto ai suoi colleghi e agli alti ufficiali ha ribadito l'importanza di "combattere con durezza la corruzione, l'indolenza e l'ignavia", sollecitando tutti a non "ricercare le cariche per acquisire prestigio personale".