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18 aprile 2024, Aggiornato alle 17,49
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Sarà Piombino (forse) il porto di destinazione per la Concordia

Sempre più vicina l'ipotesi di utilizzare lo scalo toscano come prima base. Poi verrà smantellato. L'hanno confermato il ministro dell'Ambiente e la Regione Toscana


Come era prevedibile fin da quando Titan e Micoperi hanno iniziato a lavorare, i tempi per il recupero del relitto del Costa Concordia restano incerti, e resteranno tali ancora per un po'. Al momento si è entrati in quella che si potrebbe definire una "fase due". Circa due mesi fa la nave è stata ancorata a terra e da circa un mese l'italiana Micoperi ha sistemato la piattaforma su cui si adagerà la nave una volta messa a galla. Entro i primi mesi del 2013 Fincantieri consegnerà i cassoni di galleggiamento. Poi nient'altro. Non si sa precisamente quando la nave sparirà dalle coste dell'isola del Giglio. Ma soprattutto non si sa ancora quale sarà il porto che ospiterà il relitto prima di venire smantellato, anche se è molto probabile che sarà quello di Piombino (nella foto, di fronte l'isola d'Elba). A confermarlo è la Regione Toscana e il ministero dell'Ambiente con una botta e risposta dove il primo ha assicurato sulla velocità deli lavori e il secondo ha manifestato le sue preoccupazioni sulle numerose incognite.
Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha scritto una lettera ai dirigenti di Costa Crociere Pierluigi Foschi e Michael Thamm, al capo del Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli e al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Elogia il lavoro fatto finora ma chiede un programma di lavoro preciso. «I ritardi – afferma il ministro dell'Ambiente - restano fonte di preoccupazione», soprattutto riguardo «le condizioni dello scafo e le misure di sicurezza necessarie». Soprattutto ancora non si sa quale sarà il porto che accoglierà il relitto ma probabilmente sarà quello di Piombino.
La Regione Toscana conferma la possibilità di usare il porto di Piombino come prima destinazione, visto che «è quello più vicino all'isola del Giglio, distante appena 38 miglia mentre Livorno dista 87 miglia. E in questo caso il porto più vicino è anche quello più sicuro, perché riduce i margini di rischio nel trasferimento della nave». «Quello che ora serve – conclude Rossi - è una decisione rapida da parte di Costa Crociere sul porto di destinazione e sulle successive fasi di smantellamento. Appena ci arriverà la conferma della scelta di Piombino attiveremo subito le necessarie iniziative per avviare i cantieri».