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29 marzo 2024, Aggiornato alle 14,33
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Crociere, gli operatori vogliono una riforma del Codice

Le debolezze del comparto crocieristico, il costo del bunker e le tecnologie "eco" mettono in luce la necessità di un Codice della Navigazione moderno e unitario


Una discussione ad ampio raggio sulle crociere, considerate dal punto di vista dei politici, degli operatori e dei giuristi, si è sviluppata nel corso del convegno "La rilevanza delle crociere nel settore del trasporto e del turismo", organizzato dalla cattedra di Diritto della navigazione dell'Università di Roma Tor Vergata e dalla Rivista del Diritto della Navigazione, diretta da Elda Turco Bulgherini. Proprio la Bulgherini ha aperto i lavori rivolgendo un appello alle forze politiche per un'urgente riforma del Codice della Navigazione - parte marittima, così come è già stato fatto per quella aerea. Una riforma che, assicura il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Mario Ciaccia si sta cercando di avviare in Parlamento. Il viceministro ha inoltre aggiunto che "la crocieristica è un settore tra luci e ombre in crisi di intervento", ove le ombre sono rappresentate dalla mancanza di una visione di sistema che penalizza un comparto al servizio del turismo del Paese.
Il presidente di Confitarma, Paolo d'Amico, ha invece parlato di sicurezza, sottolineando che a seguito della tragedia dell'isola del Giglio tutte le compagnie di crociera hanno approntato miglioramenti in alcune procedure. "In particolare Costa Crociere ha avviato con il supporto di Confitarma una serie di contatti con la nostra amministrazione". Costa Crociere si è attivata specialmente per l'avvio del sistema "High Tech Safety Monitoring System" che consente alla compagnia di monitorare in tempo reale la rotta di tutte le navi della flotta, nonché procedure sul ponte di comando che rendano ogni decisione più collegiale, tenendo conto del fatto che le navi di bandiera italiana devono comunque rispettare il Codice della Navigazione.
Corrado Antonini, presidente Fincantieri, dopo un excursus sulla storia dell'ingresso di Fincantieri nel comparto crocieristico e della conquista di posizioni leader nel mercato mondiale, ha spiegato che le navi attuali sono profondamente diverse rispetto a quelle costruite 20 anni fa. "Oggi il driver di cambiamento è dato dalle nuove normative in tema di sicurezza e ambiente, unitamente al crescente costo del bunker che impone l'implementazione di misure di energy savings e, quindi, un ridisegno completo della nave". Inoltre, il presidente Antonini ha sottolineato che oggi il cantiere, a parità di livello tecnologico, è competitivo se riesce ad offrire all'armatore, insieme al progetto nave un pacchetto finanziario  adeguato in termini creditizi e assicurativi. Roberto Cazzulo, Chief Operating Officer del RINA, ha ricordato che le normative internazionali, nate dopo l'incidente del Titanic, si sono evolute di pari passo con gli sviluppi tecnologici portando ad un miglioramento continuo della sicurezza della navigazione e protezione dell'ambiente. "Le statistiche dimostrano che oggi il livello di rischio delle navi da crociera è di 1 fatality ogni 5 milioni di persone trasportate, statistiche migliori dello stesso trasporto aereo". Il motivo è che il settore delle crociere è molto regolamentato e controllato da molti soggetti istituzionali, ma è anche gestito da compagnie armatoriali che spesso vanno oltre, anticipando norme future con iniziative volontarie.
Nel ricordare l'importanza del settore crociere per l'economia italiana che con 4,5 miliardi di euro fa dell'Italia il primo paese europeo in termini di contributo diretto generato dal settore (da sola assorbe il 30% del totale), Manfredi Lefebvre d'Ovidio, presidente ECC - European Cruise Council ha sottolineato la necessità di un dialogo sempre più intenso tra il settore e le istituzioni in materia ambientale e di sicurezza, così come l'esigenza di una cooperazione in tema di politica portuale. "La sempre più qualificata presenza di ECC in Italia sottolinea la disponibilità degli operatori a collaborare con le istituzioni per tutte le tematiche che riguardano mare, porti e turismo". Pasqualino Monti, vice presidente vicario Assoporti, ha chiuso i lavori sottolineando che la chiave per il futuro sta nel connubio inscindibile tra bellezze e ricchezze storiche, archeologiche e paesaggistiche del nostro Paese "che rappresentano il principale fattore attrattivo e di successo per il settore crocieristico in Italia, e la capacità dei nostri porti di trasferire alle città e ai territori turisti e ricchezza".