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17 aprile 2024, Aggiornato alle 18,17
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Crociere, effetto Concordia più lontano

Complice una politica dei prezzi al ribasso, nel secondo semestre il traffico passeggeri di sette porti italiani presenta un calo contenuto


Sarà che si tratta di un'industria che ci sa fare col marketing, ma ancora più determinante nella tenuta del traffico crocieristico è stata la politica dei prezzi che dopo l'incidente del Costa Concordia sono inevitabilmente scesi. Fatto sta che in Italia la seconda metà dell'anno ha visto calare i passeggeri "soltanto" del 4,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011.
I dati sono l'anticipazione del rapporto di Risposte Turismo presieduto da Francesco Di Cesare che sarà presentato il 5 ottobre all'Italian Cruise Day, evento che ogni anno fa il punto della situazione sullo stato di salute del turismo su nave e a cui vi parteciperanno i principali operatori del settore, da Costa Crociere a Msc, da Royal Caribbean a Fincantieri.
«La tragedia del Giglio - ha detto Di Cesare - ha influito nei primi mesi del 2012, dove la flessione rispetto allo stesso periodo del 2011 è stata del 10,8%. Ma il secondo semestre ha fatto registrare un recupero significativo. Nel 2011 i passeggeri movimentati erano stati 11.508.273; nel 2012 le proiezioni complessive parlano di 11.026.692». I dati ,spiega Di Cesare, vengo dai primi sette porti della penisola: Civitavecchia, Venezia, Napoli, Genova, Livorno, Messina e Ravenna, «realtà che da sole hanno rappresentato il settanta per cento della movimentazione passeggeri avvenuta nel 2011».
Proprio in riferimento a questi dati, il 2013 dovrebbe registrare una crescita del 4,5 per cento in termini di passeggeri.