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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Infrastrutture

Commissione Ue, regole più severe per la demolizione delle navi

In arrivo da Bruxelles nuove norme per assicurare che il riciclaggio di vecchie petroliere e portacontainer venga effettuato in impianti sicuri per i lavoratori e per l'ambiente


Cambiano le norme che regolano la demolizione delle navi europee, che dovranno essere smantellate solo in impianti sicuri per i lavoratori e compatibili con l'ambiente. La Commissione Ue sta studiando un accurato sistema di controlli per le grandi navi mercantili del Vecchio Continente. Queste saranno accompagnate da una dettagliata certificazione che ne abbraccerà l'intero ciclo di vita, dalla costruzione all'esercizio fino allo smantellamento e al riciclaggio. I cargo europei dovranno inoltre istituire un inventario dei materiali pericolosi presenti a bordo e chiedere un certificato di inventario. Prima dell'ingresso della nave nell'impianto di riciclaggio, si dovranno ridurre i quantitativi di tali materiali, anche nei residui di carico. Anche i cantieri saranno più attentamente monitorati. Le nuove regole prevedono che, per poter essere inseriti nell'elenco degli impianti autorizzati a livello mondiale, gli stabilimenti di demolizione delle navi debbano soddisfare una serie di requisiti ambientali e di sicurezza. La demolizione delle navi europee sarà quindi consentita soltanto nei siti  inclusi nell'elenco. La Commissione Europea ha ricordato che ogni anno oltre mille vecchie navi mercantili, tra petroliere e portacontainer, sono smantellate per recuperare i rottami metallici e che molte di queste finiscono nell'Asia meridionale, in cantieri non conformi agli standard nella maggior parte dei quali mancano le misure di tutela ambientale e di sicurezza necessarie per gestire i materiali pericolosi presenti nelle navi a fine vita, tra cui amianto, policlorobifenili (PCB), stagno tributile e morchie. Ne conseguono sia tassi elevati di infortuni e rischi sanitari per i lavoratori sia un inquinamento ambientale diffuso.