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26 aprile 2024, Aggiornato alle 17,27
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Tirrenia di nuovo in alto mare

Intervento della UilTrasporti sulla situazione della Tirrenia. I segnali che arrivano da Bruxelles appaiono negativi. Appello ad un intervento del governo


In un comunicato della UilTrasporti, il segretario generale, Luigi Simeone riprende il tema Tirrenia. "Tirrenia di nuovo in alto mare" è il titolo della nota della UilTrasporti nella quale si esprimono forti preoccupazioni per il futuro della società. "Da Bruxelles giungono segnali preoccupanti, confermati dall'AD di CIN, circa l'assegnazione  della Soc. Tirrenia in A.S. alla società costituita allo scopo da Marinvest, Onorato e Grimaldi", conferma Simeone. "Il Commissario Europeo per la concorrenza,  Joaquin Almunia,  tenuto conto dell'assetto societario di CIN, ha rilevato un eccesso di concentrazione del  cabotaggio italiano che rischia di far saltare l'unica ipotesi di salvataggio di Tirrenia, determinatasi a seguito della disastrosa gestione della privatizzazione della flotta pubblica  operata dal Governo  precedente con l'ex ministro Altero Matteoli", continua la nota UilTrasporti.
"La posizione - è spiegato- che appare fin troppo intransigente della Commissione europea per la concorrenza, non offrendo o accettando alcuna soluzione pur predisposta ed offerta utile al superamento delle difficoltà rilevate, ripropone lo spettro di quel famigerato "spezzatino"  che avverseremo in tutte le sedi, anche perché  il tracollo di Tirrenia sarebbe un "affare" per quanti a buon mercato sono pronti a dividersene le spoglie, privando l'Italia di una compagnia in grado di competere sul mercato internazionale e domestico". Quindi, l'appello del sindacato al nuovo governo.
"Il Governo Monti, tanto ascoltato a Bruxelles, deve assumere - dice Simeone- una posizione chiara e decisa  capace di modificare l'incomprensibile posizione assunta dalla Commissione Europea che nuocerebbe gravemente all'economia marittima del nostro Paese con un vero e proprio disastro occupazionale, che non si può nemmeno ipotizzare soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia,  luogo di  residenza della quasi totalità dei lavoratori marittimi.  Nelle prossime ore richiederemo nuovamente un incontro al Governo, sperando questa volta in un tempestivo riscontro, a fronte di un'emergenza che non avremmo voluto affrontare in queste drammatiche condizioni".