|
adsp napoli 1
18 aprile 2024, Aggiornato alle 18,45
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

unitraco2
Politiche marittime

La lunga estate di Mare Sicuro

Si chiude la campagna di monitoraggio della Capitaneria di Porto della Campania. Tra giugno e ottobre troppi i natanti soccorsi rimasti senza benzina. Convenzioni con le aree marine protette per sopperire ai tagli al personale di Paolo Bosso  


E' stata un'estate lunga per gli uomini della Capitaneria di Porto della Campania. L'operazione Mare Sicuro, l'usuale campagna di monitoraggio delle coste del Golfo, è durata più del previsto, da giugno a metà ottobre, circa un mese più del solito. «Complice il caldo che fino alla prima settimana di ottobre ha visto ancora molte persone a mare» spiega Domenico Picone, comandante della Capitaneria di Napoli e direttore marittimo della Campania che stamattina, presso il comando dello scalo, ha chiuso la campagna con una conferenza stampa. 
Il bilancio è tutto sommato positivo. Numerose le segnalazioni dal 1530, il servizio nazionale di emergenze in mare. I numeri di Mare Sicuro mostrano un'intensa attività: tra Napoli, Salerno, Castellammare di Stabia e Torre del Greco ci sono stati 214 controlli, 493 persone soccorse, 30 persone salvate in "condizioni limite" e 11 persone annegate. E poi sequestro di pesce abusivo, soprattutto di specie sottomisura come pesce spada di appena 9 chilogrammi, «ma soprattutto – afferma Picone - tante persone rimaste senza benzina». Un'attività di monitoraggio costata in tutto quasi 300mila euro. Tanti i controlli quindi, anche se all'ammiraglio Picone non piace chiamarli così: «Non facciamo attività repressiva ma di prevenzione e assistenza. La vista delle nostre barche bianche e rosse deve rassicurare e non preoccupare». Un'estate che, oltre ad esser stata più lunga del solito, è stata caratterizzata dalla tragedia della Jolly Grigio che ad agosto ha investito e ucciso due pescatori poco fuori le acque del porto. «Ci ha impegnato per tutto il mese» è stato il commento di Picone. 
Sono stati circa cento gli uomini della capitaneria impegnati nelle attività di monitoraggio, circa il 10% del totale dei mille a disposizione della regione. Con i recenti tagli al personale, che hanno tolto al Corpo circa mille unità (non meno di 100 in Campania), l'operatività e l'efficienza delle capitanerie è messa sempre più a dura prova. Picone però, incalzato dai giornalisti, preferisce non lamentarsi e non pronuncia mai la parola "crisi", che nel caso di un'attività di sorveglianza come questa si traduce in una difficoltà oggettiva nell'organizzare il personale a disposizione. «Non ci resta che chiedere ancora di più agli uomini a nostra disposizione» ha commentato il direttore marittimo della Campania. Per sopperire ai tagli, la capitaneria ha stipulato diverse convenzioni con le aree marine protette della zona che permetteranno, in base agli accordi, di acquistare combustibile per le imbarcazioni impegnate nelle zone richieste. E d'inverno, quando natanti e diportisti sono a casa, cosa fa la Capitaneria? «Diminuiamo la presenza in mare e rafforziamo quella a terra – afferma Picone – concentrandoci sulle costruzioni abusive e lo sversamento illegale». 
L'attività di prevenzione della Capitaneria di Napoli non si ferma qui. Dopo l'iniziativa del compartimento di Salerno, che ha recentemente stampato sulle buste di latte consigli sulla navigazione, la Guardia costiera partenopea ha lanciato un'analoga iniziativa, con la differenza che le immagini non saranno stampate sul cartone del latte ma sulle bustine di zucchero per i bar.    
 
Paolo Bosso