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24 aprile 2024, Aggiornato alle 10,25
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Infrastrutture

Merci, autonomia e America's Cup. La ricetta Dassatti per Napoli

A poco meno di due settimane dall'assemblea Assoporti, il presidente dell'Autorità portuale di Napoli parla del suo scalo. Al centro di tutto le riforme "a costo zero"


«È la merce che cerca il nostro porto». Così il presidente dell'Authority del porto di Napoli commenta i dati degli ultimi tre anni sul movimento contenitori dello scalo. «Nel 2008 avevamo 480mila container nel terminal grande. Nel 2009-2010 siamo saliti a 515.000 per attestarci oggi sui 530.000». 
Ma si può fare di più? Secondo Dassatti si e, dal sito dell'Ansa, spiega la sua ricetta: semplificare la burocrazia e rafforzare il ruolo di governo, di amministrazione e di coordinamento delle Autorità portuali. Proposte in linea con il documento "Riforma a costo zero" che Assoporti presenterà al governo nel corso dell'assemblea annuale che si terrà il 18 ottobre a Roma. 
Secondo le stime dell'ammiraglio il porto di Napoli impiega attualmente tra le 5.000 e le 6.000 persone, alle quali si aggiungono le 10.000 dell'indotto. Un totale che oscilla tra le 15mila e le 18mila persone legate direttamente o indirettamente alle attività del porto.
Autonomia finanziaria. «Qui viene prodotta tanta iva e tante tasse che vanno allo Stato - afferma Dassatti - se una piccola parte fosse lasciata alle autorità portuali si potrebbe procedere alla programmazione futura di funzioni nuove e più moderne e di infrastrutture legate allo sviluppo del porto».
Bagnoli. Sui lavori di ammodernamento della zona di Bagnoli, potenziale fiore all'occhiello della nautica capace di attirare le competizioni internazionali, il presidente dell'Ap si aspetta che «i lavori di Bagnoli rimangano sul territorio, che non siano un fatto episodico e che ci facciano arrivare nel 2018-2020 a ottenere la finale di Coppa America».