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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Infrastrutture

Dragaggi, i cinesi a Ravenna e il "progettone"

Gli investimenti asiatici (possibili) e gli interventi infrastrutturali che attendono da 11 anni. Il punto di Tobia Costagliola


di Tobia CostagliolaDL News

 

Ci consoliamo pensando all'insediamento, in pieno centro storico a Ravenna, in uno dei prestigiosi palazzi del Gruppo Ferruzzi, della compagnia cinese CMIT (China Merchants Industries Technology Europe Ltd) costituita da CMIG (China Merchant Industries Group), posseduta da CMGH (China Merchant Group Holding) a sua volta proprietaria anche di China Merchant Bank, impegnata, tra le altre, nell'iniziativa  nazionale del "Belt and Road".

  

La CMIT apre così a Ravenna la sede europea di una società di progettazione per l'industria petrolifera, gasiera e per il settore delle navi da Crociera. All'inaugurazione, sia il Sindaco che il presidente di AdSP, si sono per prima cosa affrettati ad illustrare gli ambiziosi programmi di sviluppo del porto (da noi ricordati ancora come parte del mitico "Progettone", mai partito) che ora confluiscono nell'ormai famoso "Progetto Hub Portuale di Ravenna". I cinesi ovviamente si sono mostrati molto interessati a tali programmi che dimostrano come la loro scelta di Ravenna per la loro società europea sia stata particolarmente "indovinata".

  

Il "progettone"
Come si può restare indifferenti di fronte alla presentazione del faraonico progetto di dragaggio, mai realizzata in Italia, che prevede anche un impianto di trattamento del materiale di dragaggio, rifacimento delle banchine portuali per circa 6,5 chilometri, la realizzazione di nuove piattaforme logistiche per circa 150 ettari, ecc.? L'approfondimento dei fondali è sempre stato l'argomento più controverso anche a Ravenna. Per ora (si fa per dire) si scava a 13,5 metri nella canaletta di accesso e per 12,5 metri per la parte restante del porto canale. Più avanti, in data da stabilire, si potrà scavare fino a 14,50 metri come previsto dal PRG del porto, in vigore dal 2007.

  

Lo stato dell'arte
Ai cinesi non è stato detto che, al momento, siamo ancora fermi a 11 anni fa e che il porto non è stato approfondito di un solo centimetro. Dopo la nomina del nuovo presidente di AdSP avvenuta nel lontano 2016, sono trascorsi già due anni per studiare e riformulare un nuovo progetto che poi è sostanzialmente lo stesso, già pronto da anni, a cui oltre al necessario maquillage politico di circostanza è stato dato una nuova paternità. E così si è sprecato altro tempo per le necessarie autorizzazioni, ultima la "riapprovazione" del CIPE che  ha dato il via definitivo in data 28 febbraio 2018.  Da sottolineare che il CIPE aveva già stanziato, dal 23.03.2012, 60 milioni e la Ue 37 milioni.

  

Attualmente il costo totale dell'investimento di 235 milioni di euro è totalmente finanziato (CIPE, BEI, AdSP). Per la cronaca va detto che i lavori dovrebbero iniziare entro febbraio 2019. Fine lavori alle banchine 2022; fine lavori dragaggio 2024. Salvo sfortuna, imprevisti e complicazioni derivanti dai dragaggi (categorie dei materiali dragati) e individuazione finale delle aree (private) da destinare alle casse di colmata. Se va bene il periodo minimo corrisponde a ben due mandati di un presidente di AdSP (!). Bisognerà poi vedere se gli avvicendamenti non comportino qualche "variante" in corso d'opera…

 

Tag: dragaggi - porti