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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Registro internazionale si fa più stretto

Entra in vigore il decreto legislativo basato sull'emendamento 'Cociancich', limitando i benefici fiscali solo a chi imbarca equipaggi comunitari. Ma l'applicazione è poco chiara


Il decreto legislativo 221/2016 (quello basato sull''emendamento Cociancich alla legge europea 2015, il ddl 2228) è entrato in vigore, a 18 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, come prescritto. È la norma, derivante dalla Legge europea 2015, che applica «disposizioni per l'ademplimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alla Ue» (come si legge nel testo approvato dalla Camera nel luglio 2016), limitando i benefici fiscali del Registro internazionale alle sole navi che imbarcano in via esclusiva equipaggi italiani o comunitari.

Applicazione poco chiara
In realtà non è chiaro in che termini si applica questa legge. La cosa certa è che il decreto legislativo è entrato in vigore. Trattandosi di una legge europea, ci vuole il via libera di Bruxelles alla limitazione dei benefici fiscali del Registro internazionale alle navi traghetto che imbarcano solo personale comunitario. La DG Competition ha approvato a dicembre dell'anno scorso (qui il documento completo) il sistema della tonnage tax perché non viola il diritto europeo. Non si è espressa invece sui benefici fiscali del Registro internazionale, come le imposte del 20 per cento sul reddito.

«Un piccolo ma significativo passo in avanti sulla strada di un ripristino della legalità nel settore marittimo italiano e della tutela dei diritti dei marittimi italiani», commenta Vincenzo Onorato, patron di Moby e Tirrenia. «La Cociancich ha aperto una crepa nel sistema di connivenze fra armamento e sindacato. È ora necessario non mollare la presa e realizzare in tempi brevissimi una revisione totale della legge sul tema, in un momento in cui finalmente nei programmi politici torna ad apparire il concetto di italianità, come valore e obiettivo», conclude Onorato.

a cura di Paolo Bosso