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29 marzo 2024, Aggiornato alle 12,33
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Lavoro marittimo e accisa nautica, Ue bacchetta l'Italia

Doppia procedura d'infrazione per i diritti dei marittimi e per l'esenzione dell'accisa sui natanti a noleggio


Lavoratori marittimi e accise carburante nel noleggio nautico: l'Italia non è in regola. In pochi giorni la Commissione europea ha inviato all'Italia una richiesta di parere motivato e una lettera di costituzione in mora.

Lavoro marittimo
La richiesta di parere motivato riguarda la sollecitazione a notificare le misure nazionali di recepimento delle norme Ue che garantiscono ai lavoratori marittimi il diritto a condizioni di lavoro giuste ed eque, oltre al diritto all'informazione e alla consultazione. Si tratta della seconda fase di una procedura d'infrazione: il recepimento di queste norme è scaduto il 10 ottobre 2017, da allora l'Italia, insieme al Portogallo, non ha risposto. Un mese dopo l'Ue ha inviato una lettera di costituzione in mora a cui non è seguita una risposta. Da qui la richiesta di parere motivato che se anche stavolta non sarà seguito da un allineamento la Commissione potrebbe deferire Italia e Portogallo alla Corte di Giustizia europea.

Noleggio nautico senza accisa
Si trova invece nella fase precedente l'istruttoria aperta sulla nautica. La Commissione Ue ha infatti inviato una lettera di costituzione in mora all'Italia perché il Paese equipara le imbarcazioni da diporto noleggiate ad imbarcazioni commerciali consentendo l'acquisto di un carburante in esenzione di accisa. Questa è una violazione delle norme fiscali Ue «che non consentono un'esenzione per questo tipo di imbarcazioni», scrive l'Ue.


Immagine in alto, il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker