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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Armatori - Infrastrutture

Messina saluta Salerno e torna a Napoli

Dopo cinque anni, l'armatore ritorna nel porto capoluogo. Una mossa naturale dopo l'ingresso di Msc nella società. L'Adsp chiama gli investigatori per recuperare crediti


di Paolo Bosso

È una stagione in recupero quella che sta vivendo il porto di Napoli. Recupero degli approdi persi con il ritorno, dopo cinque anni, di Ignazio Messina, e recupero delle concessioni non pagate, pari a ben 6,5 milioni di euro, «di cui 6,1 milioni antecedenti il 2015», precisa Pietro Spirito. presidente dell'Autorità di sistema portuale (Adsp) del Tirreno centrale. A dicembre 2016 ammontavano a quasi il doppio, quindi una buona parte è stata recuperata, ma ora mancano quei piccoli debitori, concessionari di società in liquidazione, operatori, proprietari di attività commerciali, scomparsi nel nulla o irrintracciabili. Così l'Adsp ha pensato di ingaggiare degli investigatori privati per «conoscere preliminarmente la consistenza del patrimonio del debitore», si legge nella delibera di affidamento approvata qualche giorno fa, e capire quali beni siano «aggredibili» e che pignoramento «fruttuoso» provare ad esercitare. Attualmente gli investigatori - la società scelta è A-Zeta -, sono al lavoro su una decina di nominativi, «un numero limitato, utile per vedere come lavorano e che risultati portano», spiega Spirito.

Il ritorno di Messina & C.
L'altro recupero non riguarda soldi da incassare ma approdi da riguadagnare. Quelli di Ignazio Messina, che saluta Salerno e torna a Napoli. Dopo quasi cinque anni di assenza, il gruppo armatoriale genovese sta per tornare nel capoluogo campano con le sue navi cariche di merce rotabile. In circa sei mesi, secondo fonti interne della società, e dopo qualche approdo-test nel corso di quest'estate. Un passaggio annunciato visto che proprio un anno fa il gruppo di Ginevra Mediterranean Shipping Company (Msc) ha acquisito il 49 per cento della società ligure, e la proprietà della maggioranza delle navi, sulla base di un accordo tra armatori e Banca Carige. E la famiglia Aponte controlla Conateco (acquisita totalmente a luglio 2016), il principale terminal container di Napoli (a Salerno le navi di Ignazio Messina sbarcano nel Salerno Container Terminal del gruppo Gallozzi). «Mi sembra naturale che Ignazio Messina torni a Napoli, dopo l'ingresso di Msc nel suo capitale societario. Sarebbe strano il contrario», commenta Spirito. «È una notizia annunciata. La compagnia di fatto è controllata da Msc. In questo ambito, i servizi sono integrati ed è naturale preferire un terminal di proprietà quando rientra in una linea», aggiunge Agostino Gallozzi, presidente del Salerno Container Terminal. 
Messina ed Msc, attraverso la controllata Grandi Navi Veloci, sono anche membri di AssArmatori, l'associazione armatoriale dei fuoriusciti di Confitarma nata a gennaio. Attualmente Messina porta a Salerno, in un'ottantina di approdi, circa 20 mila container-teu l'anno (su circa mezzo milione di teu di traffico complessivo), sulla base di un contratto - già scaduto - che a maggio 2013 prevedeva 150 approdi e 40 mila teu l'anno.