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19 aprile 2024, Aggiornato alle 09,15
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In Italia i rotabili hanno sorpassato i container

Nel 2015 la quota dei "box" è scesa al 17 per cento, quella della merce rotabile è salita a un quinto del traffico nazionale. 41 le linee marittime tra Tirreno e Adriatico


Chi l'ha detto che i container rappresentano il traffico portuale di un Paese? Sarà vero per l'Olanda ma non per l'Italia dove a regnare è il cabotaggio delle "autostrade del mare".

Secondo uno studio della in house del ministero dell'Economia Rete Autostrade Mediterranee (Ram) commissionato da Assoporti, il sorpasso c'è stato nell'ultimo decennio: tra il 2007 e il 2015 la quota di rotabili movimentati nei porti italiani è salita dal 15,9 per cento a un quinto del traffico merci via mare della penisola, mentre il container è sceso dal 19,3 al 17,6 per cento. 

C'è da segnalare che il meglio le autostrade del mare lo hanno dato nel 2007, ultimo anno utile prima del crack finanziario globale dell'anno successivo, quando sono state movimentate in Italia 509 milioni di tonnellate di merce rotabile. Oggi la cifra si assesta sui 440 milioni, 443 milioni nel 2015, pari a un calo del 13 per cento in quasi dieci anni.

E gli effetti di questa crescita costante, dagli inizi del 2000 fino alla strutturazione attuale, si vedono nella moltiplicazione delle rotte mediterranee, con compagnie come Grimaldi, Tirrenia e Grandi Navi Veloci che negli ultimi anni, soprattutto la prima, hanno aperto nuovi servizi. Ram ha contato attualmente un totale di 41 linee marittime, di cui 35 hanno origine nel Tirreno e 6 nell'Adriatico, 20 le rotte internazionali.

Il nuovo "marebonus", un finanziamento governativo per incentivare l'uso dei traghetti da parte dei camion richiesto a gran voce negli ultimi anni dagli armatori italiani, è attivo dall'anno scorso, forte di una dotazione di 138 milioni di euro per il triennio 2016-2018 (inferiore a quella erogata negli anni passati). Secondo i calcoli di Ram, da qui ai prossimi due anni il traffico traghetti coinvolgerà 800 mila camion ogni anno e porterà a "risparmio target di esternalità" di 260 milioni. 

Sperando di chiudere il prima possibile, Ram sta lavorando insieme a Spagna, Francia e Portogallo per formulare e poi proporre all'Unione europea un marebonus continentale. «Gli incentivi nazionali marebonus e ferrobonus – spiega l'ad Ram Antonio Cancian - devono essere un passaggio intermedio verso un'incentivazione europea: entro la metà del 2017 noi di Ram presenteremo alla Commissione europea, insieme a Portogallo, Spagna e Francia, la proposta di un sistema di incentivi coordinati a livello comunitario, per l'implementazione delle Autostrade del mare».