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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Politiche marittime

Il cluster del mare, "Lasciamo i porti fuori dall'austerità"

In un comunicato congiunto, tutte le associazioni del mare chiedono al governo di lasciar stare i disegni di legge del Tesoro e di far lavorare il ministero dei Trasporti


«Chiediamo compatti al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di rivendicare, con forza, la centralità del suo ruolo e la titolarità delle scelte in tema di sviluppo della portualità e del sistema logistico nazionale che ha nei porti il suo anello principale». Così si sono espressi i rappresentanti del cluster marittimo italiano in un comunicato congiunto che ha messo insieme Assologistica, Assiterminal, Confitarma, Federagenti, Angopi, Fedepiloti, Federimorchiatori, Assorimorchiatori, Fise-Uniport, Fedarlinea, Fedespedi, Unionepiloti, Assocostieri.
 
In ballo c'è il piano nazionale dei trasporti e della logistica, inaugurato con l'articolo 29 dello Sblocca Italia (il testo della legge lo trovate qui), e le voci susseguitesi negli ultimi giorni su un disegno di legge che vorrebbe, tra le altre cose, l'azzeramento delle compagnie portuali. Senza dimenticare la volontà del premier Renzi di commissariare automaticamente le Autorità portuali in scadenza presidenziale, in attesa di una riforma della 84/94 da includere nel piano della logistica.
 
Il cluster è chiaro: «Le Autorità portuali, i terminalisti e le imprese portuali, gli agenti marittimi, gli armatori, le imprese che gestiscono impianti costieri e le rappresentanze di tutti i servizi tecnico-nautici guardano con estrema preoccupazione a ipotesi, come quelle contenute nella bozza di disegno di legge di iniziativa del ministero dello Sviluppo Economico da ultimo circolate, che rischiano solo di provocare effetti dirompenti per gli attori pubblici e privati della portualità e di minare gli equilibri sociali che faticosamente reggono nonostante anche in un quadro di crisi prolungata». 
 
«Dal dialogo con le componenti di un cluster che deve essere rafforzato - ha affermato il presidente Assoporti Pasqualino Monti - scaturisce una convinzione condivisa: per accrescere l'efficienza e la competitività del sistema portuale italiano è determinante intervenire sui nodi reali del sistema; e ciò significa velocizzare i processi di infrastrutturazione (con una specifica attenzione al problema dei dragaggi); semplificare le procedure; alleggerire le imprese dai differenziali di costo che sopportano rispetto ai principali competitors europei e del Mediterraneo; rafforzare il ruolo di community manager degli enti di amministrazione dei porti». Per il cluster il tavolo ideale è il ministero dei Trasporti, quello che sta lavorando per costruire il piano nazionale della portualità e della logistica.