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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Eventi

I numeri dell'economia del mare

2,6% del Pil, 265mila unità nell'indotto. La metà del valore dell'import-export viaggia via mare. Sono gli ultimi dati FederMare e Federagenti


Le attività marittime producono beni e servizi per un valore di 39,5 miliardi di euro (2,6% del Pil), di cui 9,7 miliardi esportati (3,3% dell'export nazionale). Costi intermedi e investimenti fissi sono pari a 13,9 miliardi (4,9% degli investimenti italiani), fornendo occupazione direttamente a oltre 213mila persone (265mila nel manifatturiero e terziario). Sono gli ultimi dati (aggiornati al 2012) sull'industria del mare resi noti dalla Federazione del Mare presieduta da Paolo d'Amico nel corso del convegno internazionale Unity in diversity organizzato dal Propeller Club di Napoli e tenutosi la settimana scorsa nel capoluogo campano. 
I dati non stupiscono visto che vengono diramati ogni anno e si mantengono grosso modo su queste cifre, piuttosto confermano l'importante contributo di un settore, che pur non essendo una industria riconoscibile, costituisce comunque una struttura industriale per il paese. A conferma della potenza del "settore mare" i dati, resi noti nel corso del convegno napoletano, del presidente Federagenti Michele Pappalardo: dei 470 milioni di euro movimentati nell'import-export l'anno scorso, 250 sono avvenuti via mare, pari a 480 milioni di tonnellate. I passeggeri movimentati sono stati 80 milioni, di cui 11 crocieristi. 
 
Nella foto, da sinistra, Girolamo Imbruglia, Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", dipartimento di Scienze Umane e Sociali; Bruno Castaldo, past president Propeller Club port of Naples; Mourad Fradi, presidente della Camera di Commercio di Tunisi; Daniela Fara, presidente Wista Italia.