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17 aprile 2024, Aggiornato alle 18,17
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Hapag Lloyd si è fusa con Uasc. Aumentato il capitale

Insieme disporranno di 163 servizi e di una delle flotte più giovani e capienti


Il 24 maggio Hapag-Lloyd e United Arab Shipping Company (Uasc) si sono fuse. Erano in business combination agreement da oltre un anno, ora condividono le strutture, i beni e gli impiegati. Oggi il consiglio degli azionisti della compagnia tedesca, guidato da Oscar Eduardo Hasbún Martínez e José Francisco Pérez Mackenna, ha approvato un aumento di capitale da 400 milioni di dollari, da attuare entro i prossimi sei mesi. Nel prossimo paio, invece, la dirigenza conta di completare il processo di riallocazione degli impiegati. Entro fine anno si dovrebbe chiudere il tutto, mettendo insieme i 118 servizi di Hapag con i 45 di Uasc per un totale di 10 milioni di teu di volume di trasporto. La flotta, sommando le due, arriverà a 230 navi con un'età media di 7,2 anni e una stazza media di 6,840 teu, poco più della media mondiale (delle prime 15 compagnie) che è di 5,280 teu. «Siamo ottimisti, contiamo di chiudere l'integrazione con Uasc entro la fine dell'anno», annuncia Rolf Habben Jansen, CEO di Hapag. 

Questa non è la prima fusione che compie Hapag-Lloyd. Nel 2005 c'è stata quella con la compagnia canadese Cs Ships, nel 2014 con la cilena Csav. L'armatore ha calcolato che dalla fusione con Uasc si riparmieranno 435 milioni di dollari da qui ai prossimi due anni. Per lo più, acquisendo unità giovani da Uasc, l'armatore non intende considerare la necessità di nuovi ordini «per i prossimi anni». La compagnia tedesca resterà con la compagine attuale, in mano al 78 per cento all'Albert Ballin Consortium, un consorzio di imprenditori di Amburgo, dove ha sede l'armatore, il restante 22 per cento è di proprietà del gruppo turistico Touristik Union International (Tui).

Verrà stabilita una nuova sede nel Medio Oriente, che si aggiunge alle altre in Nord America, America Latina, Asia ed Europa.
 
La compagnia non se la passa bene con i conti. L'anno scorso ha chiuso con un passivo di 93 milioni di euro