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29 marzo 2024, Aggiornato alle 14,44
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Grandi Navi Veloci contro Saremar

Gnv cita in giudizio la compagnia sarda per concorrenza sleale. Intanto la Regione Sardegna scrive al governo per esortare la Tirrenia a ripristinare i collegamenti verso l'isola


Da un lato c'è una compagnia contro l'altra, poi una Regione contro una compagnia. Due fronti che hanno in comune la Regione Sardegna. Il primo fronte riguarda Grandi Navi Veloci (Gnv) e Saremar. La prima ha citato la seconda per concorrenza sleale. Dopo gli esposti alla Direzione Generale per la Concorrenza della Commissione Europea e quello all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la compagnia ha depositato una causa al Tribunale Civile di Genova. La prima udienza è fissata per il prossimo mese di marzo. Il motivo, secondo Gnv, risiede nelle scelte "inaccettabili" adottate dalla Regione Sardegna e da Saremar. Per Grandi Navi Veloci gli aiuti pubblici della Regione Sardegna nei confronti di Saremar «mettono in difficoltà quanti, come noi, cercano ogni giorno di migliorare l'efficienza delle imprese private». Secondo Gnv, infatti, le tariffe Saremar «non possono da sole essere sufficienti a coprire i costi operativi e di esercizio».
Per quanto riguarda il secondo fronte, il problema risiede nella continuità territoriale e coinvolge la Tirrenia. Christian Solinas, assessore ai Trasporti della Regione Sardegna, ha scritto al ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, dicendogli che se la Tirrenia non ripristinerà immediatamente le linee e le frequenze previste dalla convenzione che garantisce la continuità territoriale per passeggeri e merci, la Regione Sardegna agirà in tutte le sedi per tutelare gli interessi dell'isola. Nella lettera, con la quale si chiede un incontro urgente al ministro, l'esponente della giunta sarda denuncia l'ennesima violazione della convenzione da parte della Tirrenia, nonostante i 72 milioni di euro versati ogni anno dallo Stato per garantire l'intero assetto nautico previsto nel contratto di servizio pubblico «che prevede peraltro - scrive l'assessore - la sostituzione delle unità navali eventualmente fuori servizio e non la soppressione delle linee».
A far scattare la presa di posizione della Regione, la decisione "unilaterale" di Tirrenia di ridurre la frequenza delle corse sulla Civitavecchia-Cagliari, azione giustificata dal commissario straordinario della compagnia di navigazione in un'ottica di rimodulazione delle frequenze sulle proprie linee resasi necessaria a seguito dell'incidente al traghetto Sharden nel porto di Civitavecchia. «Anche alla luce della soppressione della linea Genova-Olbia-Arbatax, avvenuta di recente con le stesse censurabili modalità - conclude Solinas - questa rimodulazione delle frequenze rappresenta un atto grave ed intollerabile, che pregiudica come mai prima d'ora il diritto alla mobilità dei cittadini e delle imprese sarde».