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18 aprile 2024, Aggiornato alle 18,45
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Politiche marittime

Grandi navi, l'Authority di Venezia rispedisce il VIA

Spedite alla Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale le integrazioni richieste


Ieri sera l'Autorità portuale di Venezia ha inviato alla Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) la documentazione utile a soddisfare tutti i chiarimenti richiesti al progetto di escavo e adeguamento del canale Contorta-Sant'Angelo, sponsorizzato dall'Authority per creare una via d'acqua alternativa alle grandi navi da crociera. «Mi auguro che vengano rispettati i tempi previsti dalla legge e che la risposta arrivi entro il 10 aprile» commenta il presidente dell'ente portuale Paolo Costa, riferendosi ai 30 giorni di tempo che la Commissione ha per rispondere. Costa vuole superare «l'incertezza» ed evitare che la situazione peggiori ulteriormente per il traffico, «che ha visto, dall'applicazione del Clini-Passera ad oggi, il contrarsi del 14% il livello di attività crocieristica a Venezia e la perdita di 594 occupati, per contare solo quelli diretti».

Quali sono i progetti 
Parte da lontano il progetto per un canale alternativo a San Marco per far entrare le navi da crociera in porto, da quando a marzo 2012, poche settimane dopo il naufragio di Costa Concordia (13 gennaio), gli allora ministri dello Sviluppo Economico (Passera) e dell'Ambiente (Clini) firmarono il decreto anti-inchini. Il decreto vieta da novembe dell'anno scorso (anche se il TAR l'ha recentemente annullato) l'ingresso nel porto di Venezia di navi da crociera superiori le 96mila tonnellate. Da allora i progetti presentati per creare un nuovo ingresso che non violi la normativa sono stati tre.
 
Il primo è quello sponsorizzato dall'Autorità portuale di Venezia. Il preventivo pone un costo di 147 milioni di euro (42 per l'escavo, 72 per il "recupero morfologico", 33 per i "sottoservizi"). Il secondo e il terzo hanno pochi appoggi istituzionali e pertanto poche speranze di essere preferiti. Uno prevede una nuova stazione marittima (mentre il progetto dell'Authority no) a Marghera, l'altro un avamporto in bocca di Lido e si chiama Cruise Venice 2.0, ha un costo analogo a quello dell'Authority ed ha ricevuto anche il VIA. Entrambi sono stati analizzati in due Conferenze dei Servizi, il 14 novembre dell'anno scorso e poche settimane fa il 12 febbraio, e sono risultati più complessi di quello di Contorta-Sant'Angelo. L'Autorità portuale di Venezia si mostra aperta nei loro confronti, sottolineando la sua «non contrarietà a studiare soluzioni diverse, dopo la realizzazione del terminale portuale d'altura (porto offshore) e nella consapevolezza che questo comporterà importanti investimenti e dovrà valutare gli effetti sullo sviluppo di porto Marghera in questa delicata fase di trasformazione». Per l'Authority qualunque progetto deve tenere conto del Piano regolatore portuale, «il cui iter è già stato avviato ma i cui tempi certamente non collimano con la richiesta di trovare una soluzione immediata ad una situazione definita emergenziale». 

«La massa di studi raccolti o redatti per l'occasione consente di sottolineare la grande valenza naturalistica del progetto – spiega l'Autorità portuale di Venezia in una nota - che è capace di sfruttare l'escavo del canale per avviare la ricostruzione morfologica, biologica e naturalistica della laguna centrale ridotta in condizioni di degrado da una incontrollata attività di sfruttamento, spesso fraudolento. L'escavo del canale, di cui è stata constatata l'ininfluenza sul regime idraulico della laguna grazie ad alcune verifiche modellistiche, potrà contribuire ad attuare il piano morfologico della laguna, già redatto, grazie alla ricostruzione di velme e barene per tramite di sedimi dei quali è stata già accertata, da enti terzi, la qualità. Ogni suggerimento o prescrizione della Commissione in tal senso sarà prezioso».

Alla documentazione integrativa richiesta dalla Commissione VIA hanno partecipato il Provveditorato alle Opere Pubbliche, Capitaneria di Porto e le istituzioni scientifiche Corila, Università Ca' Foscari e CNR. Per estendere la collaborazione di altri enti è stato siglato un accordo che dà vita a un gruppo permanente di esperti per ogni ulteriore attività di progettazione e monitoraggio del progetto del Canale Contorta-Sant'Angelo.