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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Politiche marittime

Grandi navi a Venezia, ad ottobre il responso del Comitatone

Si tratta di applicare il  decreto "anti-inchini" , prorogato da un anno per via della mancanza di approdi alternativi


Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi rassicura: ad ottobre il governo prenderà una decisione definitiva sul transito delle grandi navi a Venezia. L'annuncio viene da Roma, nel corso di un incontro tenutosi insieme al ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, al sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, e al governatore del Veneto Luca Zaia.
 
 
In sostanza si tratta di applicare il decreto Passera-Clini, quello realizzato in tutta fretta all'indomani dell'incidente del Costa Concordia e che ha imposto un limite di due miglia oltre il quale le navi superiori alle 500 tonnellate non possono avvicinarsi sotto costa o in prossimità delle aree protette di rilevante valore paesaggistico, come appunto la laguna di Venezia e i cosiddetti "santuari" dei cetacei presenti tra Sardegna, Liguria e Francia. Ma le leggi del mercato vengono prima di quelle statali e così, con deroghe apposite, le navi a Venezia continuano a transitare visto che approdi alternativi non ce ne sono. Le "scuole di pensiero" sono due. Quella del Comune guidata dal sindaco Orsoni che vuole trasferire il traffico crocieristico a Porto Marghera, e quella del porto guidata dal presidente dell'Authority (ed ex sindaco) Paolo Costa, che vuole invece l'escavo del canale di Malamocco, un accesso alternativo che non eliminerebbe l'approdo in pieno centro, soltanto il transito negli stretti canali di San Marco. 
Entro il 15 settembre un'istruttoria formata da Magistrato alle Acque e Capitaneria di Porto approfondirà tutte le ipotesi da presentare a ottobre al cosiddetto "Comitatone", il comitato interministeriale istituito con la legge 798/84 cui sono stati affidati l'indirizzo, il coordinamento e il controllo dell'attuazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna.