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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Gpi+Ncc, nasce il gigante russo della portualità

Definita la fusione tra Gpi e Ncc, le prime due società terminaliste del settore container nel paese euro-asiatico


Una fusione dal valore complessivo di 1,6 miliardi di dollari. Grandi numeri e grandi prospettive caratterizzano il matrimonio concluso nei giorni scorsi tra i due colossi della portualità russa, Global ports Investments (Gpi), con sede a Limassol, e National Container Company (Ncc), con sede a Mosca. Insieme operano su nove terminals con una capacità totale di quattro milioni di teu nel mar Baltico, dove contano San Pietroburgo, Ust Luga e qualche terminal finlandes, e nella zona di Vostochnaya, 1.300 chilometri a sud di Mosca. Gpi è il principale operatore portuale dell'Europa dell'Est e tra i venti maggiori al mondo, secondo i dati relativi al 2012. Nei primi sei mesi del 2013, il bilancio positivo è stato di quasi 250 milioni di dollari con 700mila teu di movimentazione container. Nello stesso periodo, Ncc ha movimentato 560mila teu aumentando il proprio risultato positivo del 6,5%. Nella composizione azionaria della società appena creata il gruppo russo di infrastrtrutture N-Trans e l'olandese Apm hanno ciascuno il 30,75%. C'è inoltre un fluttuante 20,5. Ilibrinio Establisment e Polozio Enterpireses (l'ex proprietario del gruppo Ncc) posseggono invece il 9% a testa.