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23 aprile 2024, Aggiornato alle 10,08
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Politiche marittime

Gli States investono 12 miliardi in porti e ponti

Il  Water Resources Reform and Development Act stoppa i progetti inconcludenti e stanzia risorse per "allargare i ponti e i terminal portuali"


di Paolo Bosso 
 
12 miliardi di dollari per finanziare 34 progetti infrastrutturali che vanno dall'ammodernamento dei ponti all'allargamento dei terminal portuali, passando per fiumi e canali. È Il Water Resources Reform and Development Act firmato ieri dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. 
Mentre noi siamo occupati da una decina d'anni a discutere su come discutere una piccola riforma burocratica sulle autorità portuali (ma che tocca nel vivo molti piccoli poteri rimasti intoccati da decenni), un impero come gli Stati Uniti, che proprio in questi giorni ha visto ritornare l'occupazione a livelli pre-recessione (con gli inventari all'ingrosso cresciuti dell'1,1%, oltre le aspettative degli economisti), decide di investire nelle infrastrutture portuali drenando parecchie risorse.
Le motivazioni dietro questo ambizioso piano di ammodernamento le spiega lo stesso presidente Barack Obama il giorno della firma della legge. «Tenendo conto che il mondo delle merci via mare gira su navi così grandi, dobbiamo essere sicuri di avere ponti sufficientemente ampi e porti sufficientemente grandi capaci di mantenerle e custodirle qui, affinché quello che produciamo possa essere trasportato nel resto del mondo». Ponti e terminal portuali, è tutto qui, secondo Obama, quello che l'America ha bisogno per mantenere la portualità al passo coi tempi.
Dei 34 miliardi stanziati, una buona parte, come ha detto lo stesso presidente, servirà a finanziare le banchine del porto di Boston, del porto di Savannah, e a bonificare la zona paludosa di Everglades, a est di Miami, in Florida.
 
Che cos'è il Water Resources Reform and Development Act
Questa legge autorizza lo United States Army Corps of Engineers (l'equivalente del genio militare) a intervenire nei progetti riguardanti le infrastrutture d'acqua. È stato introdotto nel corso del 113esimo Congresso degli Stati Uniti (l'anno scorso), ma ovviamente rientra nelle precedenti leggi sulle infrastrutture d'acqua. L'ultima risale all'anno scorso, che aggiornava una legge su cui non si interveniva da un po', dal 2007.
Uno degli scopi della legge è di eliminare i "duplicati" in ambito progettuale. Per esempio, l'act del 2013 ha permesso all'amministrazione americana di risparmiare 12 miliardi di dollari depennando tutti i progetti non attivi da più di cinque anni.