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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Infrastrutture

Gioia Tauro presenta studio per un bacino

75 milioni per realizzare un polo di carenaggio. L'authority calcola una domanda alta con Malta concorrente principale

Vantaggi economici e sociali, con una conseguente e importante ricaduta occupazionale per lo scalo. Sono queste le conclusioni evidenziate nello studio di fattibilità del bacino di carenaggio da realizzare nel porto di Gioia Tauro, dopo che l'Autorità portuale, guidata dal commissario straordinario Andrea Agostinelli, ha approvato la variazione al Piano operativo triennale delle opere 2016-2018. 

Uno studio che arriva all'indomani del vertice a Palazzo Chigi sulla crisi che sta attraversando il porto. La previsione di spesa per il bacino, calcolata in tre anni e quindi ad operazione conclusa, indica un investimento complessivo pari a 75 milioni di euro spalmati nel triennio 2016-2018. Nello specifico, lo studio analizza la domanda potenziale per stimare il numero di navi che potrebbero scegliere Gioia Tauro per le proprie operazioni di carenaggio. Si tratta di un numero interessante considerato che nel 2021 è stata calcolato un'attività di manutenzione potenziale per ben 546 portacontainer, di cui 241 con una capacità nominale superiore ai 6mila teu. A fronte, poi, di un'offerta potenziale, calcolata in 730 giornate lavorative annue (365 in bacino e 365 sulla banchina di accosto), la domanda potenziale supererà l'offerta. Il valore economico netto, che misura la creazione di ricchezza complessiva del progetto, è risultato essere pari a 117 milioni di euro, con un tasso di rendimento economico del 16,48 per cento. Per quanto riguarda, invece, le ricadute in termini occupazionali, le conseguenze sono risultate decisamente positive. Nello specifico, rispetto all'occupazione diretta, quindi quella riferibile agli addetti della struttura di carenaggio, sono state ipotizzate 271 unità a regime, di cui 260 tra operai e tecnici, impiegati nelle officine di supporto e a bordo nave, e 11 addetti negli uffici amministrativi. A questa si aggiunge l'occupazione indiretta stimata intorno a 99 addetti. Considerando, altresì, l'occupazione creata dagli investimenti, che saranno realizzati in ambito portuale, lo sviluppo occupazionale potenziale generabile dal progetto assume valori particolarmente rilevanti, che riporta lo sviluppo occupazionale, tra diretti e indiretti, a 370 unità. Con lo sguardo, invece, all'investimento finanziario e ai relativi tempi di realizzazione, le previsioni del Piano operativo triennale indicano, in una prima fase, la realizzazione del prolungamento nord della banchina di ponente (tratto G) e l'acquisto del bacino di careggio galleggiante, e, infine, la costruzione di un'invasatura interna dove sistemare il bacino in modo definitivo. 

Malta porto concorrente 
Da questo quadro di partenza è stata poi analizzata la relazione con gli altri porti concorrenti del Mediterrnaeo già attrezzati con poli di manutenzione. Si tratta degli scali di Tuzla (Istanbul/Turchia), Izmir (Turchia) e Malta. Per quanto riguarda Tuzla, il porto di Gioia Tauro è risultato più competitivo con un vantaggio economico pari a circa 228mila dollari per navi da 15mila teu. Anche rispetto a Izmir, Gioia Tauro risulta più vantaggioso per un valore che oscilla tra i 35mila dollari, per navi di circa 9.600 Teu, e i 50mila dollari per portacontainer di 15.300 teu. Malta invece risulta più competitivo: Gioia Tauro presenta una serie di svantaggi di tipo economico ma ha dalla sua l'essere un porto hub dove fare non solo trasbordo. Rispetto ai porti turchi Gioia Tauro risulta più baricentrica sulla rotta Suez-Gibilterra e questo comporta minori costi, sia di carburante che di altri costi operativi. 

Si tratta di un'operazione condivisa dalla Regione Calabria che, in sinergia con l'Autorità portuale, ha messo in campo misure finanziarie al fine di implementare e diversificare le attività lavorative dello scalo calabrese, primo hub di transhpment italiano. Stessa sinergia è stata manifestata da Msc, attraverso una missiva indirizzata al commissario straordinario Andrea Agostinelli, nella quale ha specificato «la propria disponibilità ad effettuare i lavori di manutenzione a Gioia Tauro, confermando la propria volontà a partecipare ad un eventuale bando di gara per la gestione diretta, o indiretta tramite società terza, dell'attività di manutenzione ordinaria e di riparazione straordinaria delle navi». Si aggiungono, quindi, ulteriori e importanti tasselli che tracciano il percorso che condurrà alla creazione del polo di manutenzione navale nel porto calabrese. Tra questi, l'analisi positiva dello studio di fattibilità che ha evidenziato le opportunità derivanti da questo investimento, inserendo il porto di Gioia Tauro in un contesto internazionale di mercato per poterlo così confrontare con le altre realtà esistenti. L'obiettivo è quello di cogliere le reali condizioni di sviluppo di Gioia Tauro, all'interno di un più strategico quadro di competitività futura.