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29 marzo 2024, Aggiornato alle 08,24
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Logistica

Giachino: "La Consulta chiude, ma senza la logistica il Paese cresce meno"

L'ex sottosegretario sottolinea l'importanza del lavoro svolto dall'organismo istituito nel 2003, dalla firma del Patto per la logistica (2005) all'aggiornamento del Piano nazionale di settore 2011-2020


Nell'ambito del processo di riduzione della spesa pubblica, avviato dal Governo con il Decreto spending-review, vengono soppressi molti organi collegiali tra cui la Consulta dell'autotrasporto e della logistica. Un organismo voluto e difeso strenuamente dall'ex sottosegretario ai Trasporti, nonché presidente della stessa Consulta, Bartolomeo Giachino (nella foto), che in una nota - quasi un appello - sottolinea comunque la necessità di "valorizzare il ruolo e il lavoro della Consulta perché non se ne perdano alcuni risultati importanti e perché senza una logistica efficiente il Paese non riuscirà ad avere una spinta più forte alla crescita". Istituito nel 2003, l'organo di consultazione e rappresentanza ha raccolto alcuni frutti importanti, come la firma del Patto per la logistica del 2005 (sottoscritto da tutto il mondo dei trasporti), l'elaborazione del Piano nazionale di settore, approvato dal Cipe nel 2006, e il sostegno alla linea che ha portato alla esclusione del protocollo trasporti dalla Convenzione delle Alpi (2011). La Consulta ha inoltre sollecitato la norma sui tempi di attesa al carico e allo scarico (Legge 127/2010), la norma sui pallet (legge 127/2010) e l'aggiornamento sostanzioso del Piano del 2006 con le linee programmatiche del Piano Nazionale della logistica 2011-2020.
"La consapevolezza del ‘peso' della logistica sulla competitività del Paese – spiega Giachino –  è cresciuta anche se, purtroppo, nel decreto sviluppo non sono entrate alcune norme a costo zero che avrebbero accelerato i tempi dei 18 controlli nei nostri porti e anche  se, inspiegabilmente, la Camera ha dichiarato inammissibili due emendamenti al Decreto sviluppo sempre sullo stesso tema".
L'ex sottosegretario ai Trasporti ricorda che gli approfondimenti portati avanti dai gruppi di ricerca e le linee di azione per l'efficienza logistica frutto delle indicazioni dei tanti operatori logistici pubblici e privati ascoltati in questi ultimi due anni non possono andare a finire solo sugli scaffali di qualche ufficio ministeriale. "Mi auguro – conclude Giachino – potranno costituire la base di lavoro delle tre Commissioni tematiche oltreché delle Commissioni parlamentari".
Un augurio condiviso da Paolo Uggè, presidente FAI Conftrasporto, che definisce la decisione di chiudere la Consulta "una scelta scellerata ed ingiustificabile" da parte del Governo. Il lavoro di quest'organismo, precisa Uggè "aveva anche fornito elementi che lo stesso ministro Passera aveva giudicato di grande rilevanza se non fosse altro che ne aveva fatto oggetto di una direttiva impartita per l'anno 2012. Anche per questo non si comprende la scelta attuata". Sulla stessa lunghezza d'onda l'operatore del settore  Eleuterio Arcese e il deputato Vincenzo Garofalo, che ricorda con amarezza come "nel buttare via l'acqua sporca si é buttata via una ottima istituzione che aveva lavorato bene, la Consulta dell'autotrasporto e della logistica".