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28 marzo 2024, Aggiornato alle 09,52
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Infrastrutture

Fincantieri Stabia riparte da Ubaldo Diciotti

Oggi nello stabilimento del gruppo cantieristico il varo di un pattugliatore per la Guardia Costiera. Poi non resta che un traghetto ecologico. Bono: "Siamo uno dei pochi cantieri che non chiude"


di Paolo Bosso
 
Lo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia ricomincia da Ubaldo Diciotti, pattugliatore della Guardia Costiera varato oggi. Gemella di Luigi Dattilo varata lo scorso dicembre, la nuova unità è in consegna entro l'estate ed entrerà in servizio entro l'anno. «In un periodo di crisi abbiamo tenuto aperti tutti gli otto cantieri italiani – ci tiene a precisare l'ad Fincantieri Giuseppe Bono nel discorso pre-varo – siamo uno dei pochi al mondo a resistere così». Secondo Bono il futuro è nella specializzazione, «nel 2014 qui verrà realizzato un traghetto a gas, il primo al mondo. Siamo un laboratorio e solo con la specializzazione possiamo tenere aperti tutti i cantieri. Si dice che chi arriva alla fine della crisi non ha concorrenza». Al discorso di Bono è seguito quello di Felicio Angrisano, comandante del Corpo delle Capitanerie che ha sottolineato la lunga tradizione di un cantiere nato nel lontano 1773 - «il più antico e longevo d'Italia» - e quello del presidente della Regione Stefano Caldoro che ha annunciato la chiusura del protocollo d'intesa entro questa settimana, «che guarderà non solo all'azienda ma anche all'indotto», con uno stanziamento di dieci milioni di euro che servirà ad ammodernare i bacini.
Ubaldo Diciotti è lungo 94 metri, largo 16, con una velocità massima di 18 nodi, un'autonomia di 300 miglia, un dislocamento a pieno carico di 3.600 tonnellate, una capacità di 38 persone più 12 tecnici e 60 naufraghi. Sarà dotato di quattro gommoni a chiglia rigida e di un ponte di volo per elicotteri. La propulsione è ibrida diesel-elettrica, perfetta per le basse e bassissime andature delle operazioni di pattuglia.
Castellammare riparte da qui, da un varo e da un traghetto ecologico in costruzione per la francese Societe' des traversiers du Quebec e che sarà pronto l'anno prossimo. A febbraio azienda e sindacati hanno stretto un accordo che fa scendere le eccedenze da 290 a 230 (su un totale di 613 dipendenti). Nessuno di questi sarà licenziato ma inserito in "meccanismi di flessibilità nell'orario di lavoro", ovvero in una riduzione del salario e dell'impiego che da tempo pieno diventa part-time. Si stringe la cinghia, parecchio, pur di non chiudere. Non solo, la produzione è anche al passo con i tempi.