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24 aprile 2024, Aggiornato alle 15,31
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Infrastrutture

Fincantieri, a Castellammare scatta la CIG

Dureranno tre mesi per 125 lavoratori (su 562), il tempo necessario per verificare la fattibilità della realizzazione di un'oceanografica con fondi Cnr, Regione Campania e ministero dell'Università e Ricerca


di Paolo Bosso 
 
Si apre la crisi allo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia. Una cassa integrazione di tre mesi, al termine della quale si spera di avviare una commessa che terrebbe impegnato il cantiere fino al 2020. Sono i termini dell'accordo firmato ieri all'Unione Industriali di Napoli tra sindacati e azienda navalmeccanica. L'ammortizzatore è per 125 lavoratori diretti, su 562 totali. Dovevano essere oltre 140 ma circa una ventina di dipendenti godranno del trasferimento in altri centri del gruppo. 

La CIG inizia il 20 gennaio e termina il 10 aprile. Dodici settimane per verificare la fattibilità di una commessa per una nave oceanografica destinata alla Marina militare. Giovedì scorso, in un incontro a Roma, ministero dell'Università e Ricerca, Regione Campania e Centro Nazionale delle Ricerche si sono impegnate, ma non c'è niente ancora di garantito, a finanziare con circa 250 milioni di euro la realizzazione dell'unità. Una cifra notevole per un'oceanografica, segno che si tratta di un'imbarcazione di ultima generazione, soprattutto in fatto di strumenti di bordo.

Dopo l'oceanografica, l'attività del cantiere navale di Castellammare potrebbe proseguire con altre commesse, ma anche queste sono solo ipotesi. Ci sarebbero le fregate militari italo-francesi Fremm, su cui lo stabilimento potrebbe partecipare insieme a quello genovese di Riva Trigoso; oppure la rottamazione di unità di cabotaggio regionali o, infine, l'ammodernamento del bacino di costruzione. Sono solo idee, tanto quanto l'oceanografica, anche se su quest'ultima c'è un'impegno Stato-Regione Campania per verificarne la fattibilità.

In ogni caso si tratta di «presupposti per il consolidamento dell'intero assetto aziendale per il prossimo futuro» secondo il segretario generale Fim Cisl Giuseppe Terracciano che si è detto soddisfatto sia degli accordi di Roma che di quelli di Napoli. Contributi «a una prospettiva di sviluppo fondamentale per il futuro della Campania» afferma la Regione Campania in una nota. Importante è anche che, commenta il consigliere regionale PD Antonio Marciano, «l'azienda si sia impegnata a garantire attività almeno fino al 2020: il destino dello stabilimento stabiese ha come condizioni essenziali l'arrivo di nuove commesse e nuovi investimenti infrastrutturali, in particolare per gli aspetti di ricerca e innovazione, sui quali la Regione Campania potrà offrire un contributo decisivo».