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28 marzo 2024, Aggiornato alle 08,57
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Federagenti: "La riforma è un'emergenza"

Il presidente Pappalardo esorta il governo a fare presto. Opere, burocrazia e governance al centro di tutto, "altrimenti il mercato se ne va"


«Le perduranti incertezze che caratterizzano il dibattito sulla riforma portuale, per quanto riguarda sia il testo all'esame delle Camere, sia la proposta elaborata dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, evidenziano tempi che sono sempre più incompatibili con quelli del mercato». Così il presidente Federagenti Michele Pappalardo interviene sul tema della riforma portuale.
"Fate presto" sembra dire Pappalardo, per evitare che «azioni strategiche per lo sviluppo della portualità italiana subiscano ulteriori rallentamenti o restino addirittura al palo». In palio c'è la competitività sul mercato. Secondo il presidente Federagenti se non si arriva subito a una soluzione legislativa si vanificano «i tentativi in atto da parte di tutti gli operatori, ed in primis gli agenti marittimi, di attirare traffici e fiducia delle grandi concentrazioni in cui si sta polarizzando l'armamento mondiale e non solo nel settore container».

(La bozza di riforma del ministro Lupi)
 
Federagenti non si sbilancia in merito al numero delle Autorità portuali - scoglio eterno sul quale, non per la prima volta, si è recentemente arenata Assoporti - ma esorta interventi nei punti più deboli della portualità italiana: un «metodo di selezione delle opere indispensabili, un deciso intervento per abbattere la burocrazia attraverso una anch'essa definitiva l'implementazione telematica coniugata ad una governance efficiente, che non può prescindere dalla reale conoscenza del mercato che è propria di noi operatori marittimo-portuali». «Al di là delle diverse posizioni e orientamenti», per Pappalardo il varo di un testo condiviso di riforma che affronti tutti questi interventi «sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria emergenza nazionale». «Credo che sia giunto il momento di fare appello alla reale concretezza - conclude Pappalardo - affrontiamo le urgenze e passo dopo passo scioglieremo anche gli altri nodi; ciò a patto di compiere tutti anche un passo indietro sugli interessi personali e di categoria, nell'interesse comune del cluster marittimo e del sistema paese».