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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Politiche marittime

Federagenti: "Bene il Tar su grandi navi in Laguna. Ora si esprima il governo"

L'associazione ritiene che l'esecutivo debba consentire allo scalo veneziano di presentarsi a marzo, al Seatrade di Miami, con un quadro legislativo che dia certezze al settore crociere

La Federazione nazionale agenti, raccomandatari e mediatori marittimi esprime "soddisfazione per la sentenza del Tar che cancella i limiti all'ingresso delle navi da crociera a Venezia, in linea con quanto sostenuto congiuntamente da Assoporti, Confcommercio e Federagenti" e lancia un "appello al governo affinché garantisca da subito un quadro trasparente di riferimento e consenta al porto di Venezia di presentarsi a marzo, al Seatrade di Miami, principale vetrina del mercato crocieristico mondiale, con un quadro di regole e certezze in grado di garantire la più che possibile ‘convivenza' fra la difesa della filiera economica delle crociere e le esigenze di tutela ambientale di Venezia e della sua Laguna". Federagenti, che nel dicembre si era fatta promotrice dell'intesa con Assoporti e Confcommercio, sottolinea come la  sentenza del Tar Veneto sul limite al transito delle Grandi Navi a Venezia ribadisca almeno due concetti fondamentali che erano alla base di quell'accordo: da un lato, la necessità di trovare una via d'accesso alternativa prima di applicare limiti che possano mettere a repentaglio un'economia fondamentale per la città; dall'altro, l'ingiustificata introduzione di limiti dimensionali che non rispondono a logiche concrete né di valutazione né di motivazione. "Riteniamo - afferma il presidente di Federagenti, Michele Pappalardo - che esista invece un equilibrio possibile tra economia crocieristica e tutela di Venezia: la Marittima deve restare il cardine del sistema per garantire con la massima sicurezza la funzione di home-port e quindi di turismo a basso impatto sulla città, deve essere velocemente garantita una via d'acqua alternativa che rispetti e tuteli la laguna (il Contorta è la soluzione possibile) e devono essere identificati – conclude Pappalardo - parametri tecnici tali da garantire la massima sostenibilità e sicurezza e il minimo impatto ambientale (green ships in green ports)".