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24 aprile 2024, Aggiornato alle 19,49
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Fedarlinea, "Per il cabotaggio Iva insostenibile"

Il sindacato scrive al ministero dei Trasporti chiedendo equiparazione fra trasporto marittimo e terrestre, deducendo l'imposta dai costi di carburante ed equipaggio


C'è un'«insostenibile problematica dell'Iva per le imprese armatoriali che operano in regime di cabotaggio marittimo», secondo Fedarlinea che il 30 maggio ha scritto al ministro dei Trasporti Graziano Delrio.
 
Per il sindacato «le compagnie impegnate nella navigazione di corto raggio non possano dedurre l'Iva dal costo del carburante e dai costi di equipaggiamento delle navi. Ciò determina un ostacolo al fare impresa che si ripercuote sulla capacità di investire sulla qualità dei servizi per gli utenti». Si chiede un intervento normativo «che dia la possibilità alle compagnie di essere competitive, evitando costi extra che le spingono fuori mercato. Mi pare ci siano difformità nell'applicazione della norma e specificità tecniche che creano ambiguità non solo per chi opera nel corto raggio ma anche per chi è attivo nei collegamenti con le isole maggiori».

Bisogna, in sostanza, secondo Fedarlinea, equiparare trasporto marittimo e terrestre nelle deduzioni Iva.