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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Infrastrutture

"È Civitavecchia il porto crociere italiano"

Il manager Msc Crociere Pellegrino vede nello scalo laziale il presente e futuro delle crociere nazionali, a patto che migliori collegamenti e accoglienza


«E' necessario avviare subito una politica a livello nazionale a sostegno della portualità italiana che non può più arrendersi a logiche provincialistiche. La presenza di una cabina di regia nazionale eviterebbe la dispersione di risorse finanziarie, assegnandole a chi realmente è in grado di affrontare le nuove sfide internazionali». Lo ha affermato Domenico Pellegrino, managing director Msc Crociere, nel suo intervento alla "Due giorni del Mediterraneo" svoltasi a Civitavecchia. Proprio quest'ultimo porto, secondo Pellegrino, è proprio quello più adatto alle crociere rispetto agli altri porti nazionali, ma deve ulteriormente attrezzarsi con infrastrutture adeguate. «In Italia, purtroppo, si fa ancora fatica a dare il giusto peso al settore crocieristico - afferma Pellegrino - ogni nave, infatti, può essere paragonata ad un impianto industriale, capace di generare sul territorio valore aggiunto, ricchezza e occupazione per 365 giorni all'anno. Le compagnie, prima di decidere itinerari e scali, guardano la funzionalità di un'area, data da tre fattori chiave: l'attrattività turistica della destinazione, il bacino d'utenza e l'accessibilità. E proprio su quest'ultimo punto occorre lavorare per il porto di Civitavecchia, non nato certamente come porto crocieristico e quindi non ancora adeguatamente attrezzato e dotato di alcune infrastrutture fondamentali».