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29 marzo 2024, Aggiornato alle 08,24
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Due terzi del cibo viaggia su nave

Il dato emerge dal rapporto Feeding the planet: the maritime economy contribution , realizzato dalla Federazione del Mare assieme a D'Apollonia e Censis


Senza le navi faremmo la fame. Ben il 65% del trasporto globale di cibo avviene per via marittima, un approvvigionamento costante e quotidiano in (quasi) ogni angolo del pianeta, che i soli mezzi terrestri e aerei non potrebbero assicurare. Il dato emerge dal rapporto Feeding the planet: the maritime economy contribution, realizzato dalla Federazione del mare assieme a D'Appolonia (gruppo Rina), per la parte internazionale, e al Censis per quella italiana.

Il punto di Paolo d'Amico
«Le attività marittime svolgono un ruolo fondamentale nell'assicurare l'alimentazione mondiale con efficienza energetica e sostenibilità ambientale» ha detto Paolo d'Amico, ex presidente Confitarma e attuale presidente Federmare, nel corso della presentazione dello studio tenutasi ieri alla Camera di Commercio di Milano. «Quello marittimo - spiega - è il 65 per cento del trasporto globale di cibo, e le emissioni di Co2 corrispondenti sono pari solo al 12 per cento delle emissioni totali dell'industria del trasporto alimentare. Ogni tonnellata trasportata viaggia per oltre 10,500 chilometri. Il commercio marittimo assicura l'interscambio di merci agricole e alimentari, mettendo in comunicazione aree continentali altrimenti isolate e obbligate solo a scambi terrestri. Le attività marittime servono il 90 per cento del commercio mondiale, che nell'ultimo decennio è cresciuto da 6 a 10 miliardi di tonnellate e salirà nel 2030 a 17 miliardi. L'integrazione tra le varie aree del pianeta e il loro sviluppo non sarebbero possibili senza il contributo dell'industria marittima».

Granaglie, reefer e pollame

Il trasporto marittimo di merci alimentari ha raggiunto 5.800 miliardi di tonnellate-chilometro (prodotto delle tonnellate utili trasportate per i km percorsi ). I volumi trasportati via mare contano oggi circa 100 milioni di tonnellate di alimenti deperibili (carne e pollame, frutta e verdura, pesce, latticini) e circa 400 milioni di tonnellate di granaglie (frumento, altri cereali, soia), il cui trasporto via mare è aumentato del 3,2% nell'ultimo anno.
Reefer. I container refrigerati, i reefer, sono il 14 per cento dei container in giro per il mondo. Delle 100 milioni di tonnellate di prodotti deperibili trasportate via mare, il 76 per cento è via reefer.
Pesca. La produzione globale di pesce è pari a 160 milioni di tonnellate. Il suo import-export che ha raggiunto le 58 milioni di tonnellate, con un picco di valore pari a 130 miliardi di dollari (fonte d'Appolonia). L'Italia occupa la sesta posizione continentale in termini di produzione di pesce, con 363 mila tonnellate (il 6,2 per cento del totale).

Ravenna, Livorno e Venezia i porti-cibo 
I flussi di prodotti agro-alimentari diretti all'estero sono pari a circa 22,5 milioni di tonnellate, per 34,3 miliardi di euro. Gli armatori italiani svolgono un ruolo di rilievo a livello mondiale, con 264 navi da carico secco alla rinfusa o containerizzato utilizzati per trasportare cibo, pari a 8,2 milioni di stazza lorda. Il trasporto di prodotti agroalimentari attraverso i porti italiani ammonta a 26,2 milioni di tonnellate (7 per cento del totale delle merci movimentate per via marittima). I traffici marittimi internazionali di cibo per l'Italia sono pari al 72 per cento del totale, per 18,9 milioni di tonnellate, a fronte di 7,3 milioni di tonnellate di traffico interno. Quattro sono i porti di riferimento: Ravenna, il primo con quasi 3,5 milioni di tonnellate movimentate, seguono Livorno (2,8 milioni), Venezia (2,5 milioni) e Gioia Tauro (2,4 milioni). Chioggia, Bari e Ancona, pur presentando volumi inferiori, sono i porti che movimentano più cibo in relazione alla quota totale del loro traffico: 43,4 per cento per Chioggia, 41,6 per cento a Bari, e 32,5 per cento ad Ancona.

Forte è il trend dell'acquacoltura (+9,1 per cento in un anno), che oggi sfiora il 44 per cento del prodotto, con quasi 163 mila tonnellate (fonte Censis).

Due tavole rotonde 

Andrea Maria Ferrari, responsabile unità Trasferimento tecnologico di D'Appolonia, ha illustrato il quadro mondiale dei traffici marittimi di beni agricoli e alimentari e della produzione ittica. Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, ha presentato la materia con riferimento al mercato italiano.
Sono seguite due tavole rotonde, che hanno visto la partecipazione di Giorgio Balzaretti, consigliere della Camera di commercio di Milano; Khouloud Boughlala, consigliere economico dell'Ambasciata del Marocco, Mohamed Benali, console generale del Marocco a Milano, Riccardo Fuochi, presidente dell'International propeller clubs - port of Milan; Paola Imperiale, coordinatrice Mare del ministero degli Affari esteri; Umberto Masucci, vicepresidente della Federazione del Mare; Marcela Villareal, vicedirettore della Fao; Felicio Angrisano, comandante generale delle Capitanerie di porto; Luca Florenzano, direttore Marine Claims della Siat; Luigi Giannini, vicepresidente di Federpesca; Irene Rizzoli, titolare di Delicius Rizzoli SpA; Roberto Zucchetti, coordinatore area Trasporti di Certet - Università Bocconi. 

Foto in alto (via