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18 aprile 2024, Aggiornato alle 16,01
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Armatori

Delocalizzazione, le precisazioni di Grimaldi

"I marittimi extra-Ue rappresentano meno del 15% della forza lavoro del gruppo" chiarisce in una nota l'armatore partenopeo


In riferimento a notizie apparse negli ultimi giorni sui media informativi circa una presunta "delocalizzazione" di armatori italiani, tra cui anche il gruppo Grimaldi, la compagnia partenopea ha ritenuto necessario, attraverso una nota stampa, fare le dovute precisazioni in merito. "Come si evince chiaramente dal proprio Report di Sostenibilità per il 2017, i cui dati sono stati soggetti ad "assurance" da un ente revisore esterno – si legge nel comunicato -, il Gruppo Grimaldi, multinazionale operante su scala globale, è profondamente radicato in Italia e nel resto dell'Europa. Su circa 14.800 dipendenti impiegati dal gruppo a livello mondiale, i marittimi originari da paesi extra-UE sono solo 2.200, il 14,86% del totale (rispetto al 15,60% del 2016). La loro presenza a bordo è necessaria, dovendo loro solitamente coprire posizioni rifiutate da italiani ed altri europei".

 

"Inoltre – prosegue la nota Grimaldi – il numero di italiani ed altri cittadini europei imbarcati sulle oltre 120 navi Grimaldi, la maggior parte delle quali impiegate su tratte internazionali, è di gran lunga superiore a quanto richiesto dalle vigenti normative nazionali ed internazionali. Per quanto riguarda le spese totali del Gruppo Grimaldi nel 2017, il 91% sono state effettuate con fornitori la cui sede legale è ubicata in paesi europei, con al primo posto l'Italia (39%) ed al secondo la Finlandia (22%). Ciò significa che, attraverso le sue varie attività, il Gruppo Grimaldi, la cui sede è in Italia, è fonte di ricchezza per l'intero Continente".

 

"E' evidente – chiarisce il gruppo armatoriale partenopeo –  che la disinformazione circa le attività del Gruppo Grimaldi, alimentata da alcuni isolati mezzi di informazione, ha il solito suggeritore il cui obiettivo è quello di orchestrare una campagna diffamatoria contro il gruppo partenopeo il quale agirà legalmente per difendere i propri interessi lesi. Questa campagna di diffamazione riguarda anche la politica tariffaria del Gruppo Grimaldi per il 2018. A questo riguardo, il gruppo ribadisce di nuovo che le tariffe passeggeri offerte su tutte le tratte tra Continente e Sardegna sono rimaste mediamente immutate rispetto all'anno scorso. Non trovano perciò alcun fondamento – conclude la nota diffusa da Grimaldi – le informazioni circa presunti aumenti di prezzi applicati dalla Compagnia. In particolare, con riferimento alla linea giornaliera Livorno-Olbia-Livorno il nolo medio nel primo semestre di quest'anno, è stato di circa euro 29,00 a passeggero mentre quello per le auto al seguito di circa euro 10,00 a veicolo. Una vera low cost!"