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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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d'Amico, positivo il trimestre 2016

Utile in calo a 7,2 milioni, "ma sostanzialmente in linea". I noli del mercato cisterna sono in buona prospettiva


Con un utile di 7,2 milioni di dollari e un margine sull'ebitda del 29 per cento, il gruppo armatoriale d'Amico International Shipping chiude il primo trimestre dell'anno positivamente, seppur con i profitti in calo (11,6 milioni gli utili del primo trimestre 2015). «Escludendo tale risultato non ricorrente – spiega l'ad Marco Fiori -, il risultato del primo trimestre 2016 è sostanzialmente in linea con l'esercizio precedente». Gli investimenti in conto capitale effettuati in questi primi tre mesi sono pari a 38,6 milioni di dollari, principalmente nell'ambito del programma di costruzione di nuove navi che prevede un investimento complessivo previsto di circa 755 milioni.

Il risultato operativo lordo è stato di 21,6 milioni, in linea – spiega la compagnia – con lo stesso trimestre dell'anno scorso. Contribuiscono al risultato il buon andamento dei ricavi base time charter grazie a un mercato delle navi cisterna in buona salute. Il risultato operativo (ebit) è stato positivo per 12,7 milioni (12 milioni nel primo trimestre 2015).

«I noli delle navi cisterna sul mercato spot – spiega l'ad Marco Fiori - si sono leggermente calmierati nel corso del quarto trimestre del 2015, soprattutto per un effetto stagionale e per la manutenzione degli impianti di raffinazione nel Golfo degli Stati Uniti. Tuttavia, in dicembre, il mercato ha ricominciato a crescere confermando un buon livello di forza anche nei primi tre mesi del 2016». C'è quindi fiducia a breve termine, considerando, spiega Fiori, i «buoni livelli di profitto nel corso del 2016, nonostante il perdurare di un certo livello di volatilità nel corso dell'anno».  «Allo stesso tempo – conclude Fiori - le prospettive di medio lungo termine del settore delle navi cisterna sono estremamente buone grazie allo spostamento della capacità di raffinazione mondiale verso il Medio Oriente e l'Asia, fattore che permetterà un'ulteriore aumento della domanda di tonnellaggio-miglia assieme al relativamente limitato numero di nuove navi che verranno immesse sul mercato tra il 2016 e il 2018».