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29 marzo 2024, Aggiornato alle 08,24
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Da Bruxelles 300 milioni per rilanciare le automare

Un call for proposal in scadenza a febbraio rilancia un tipo di traffico che non ha mai dato i risultati sperati


Le autostrade del mare, il trasporto di veicoli pesanti sulle navi, possono continuare a sperare in nuovi finanziamenti, dopo un generale disinteressamento degli ultimi anni. «Abbiamo un budget a disposizione di 300 milioni di euro da investire per i prossimi tre anni» ha detto Brian Simpson, coordinatore europeo per le autostrade del mare, intervenuto all'evento conclusivo del progetto Adriamos che sviluppa le autostrade del mare nell'Adriatico. Il fondo è relativo alla prossima call per nuovi progetti delle automare che si concluderà a febbraio.
Adriamos ha già ottenuto 12 milioni di euro che spenderà per sviluppare una direttiva di traffico tra il porto di Venezia e gli scali greci. Il nuovo terminal traghetti di Fusina e l'interporto di Igoumenitsa saranno i due punti principali di arrivo e partenza.
Le autostrade del mare sono state per almeno un decennio finanziate e promosse dall'Europa e particolarmente sentite in Italia con Rete Autostrade Mediterranee (RAM, spa del ministero dei Trasporti). Negli ultimi anni però non hanno dato i risultati sperati, ovvero decongenstionare significativamente le arterie stradali dai veicoli pesanti. L'aumento del 16% della movimentazione dei beni di consumo previsto da MDS Transmodal all'interno dell'Europa da qui al 2020, potrebbe essere una speranza per rilanciare il traffico dei camion su nave.
«Per i porti italiani la sfida è duplice – spiega il presidente RAM Antonio Cancian - inserirsi nei corridoi multi modali europei adeguando le infrastrutture di raccordo ferro-gomma-acqua e sviluppare servizi logistici avanzati a vantaggio del tessuto produttivo del territorio, imponendosi come veri e propri driver di crescita. RAM intende raccogliere questa sfida, operando come trait d'union tra le disponibilità espresse dai programmi di finanziamento europei e lo sviluppo di programmi chiari e condivisi  per il rilancio della competitività della portualià italiana».