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19 aprile 2024, Aggiornato alle 13,17
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Politiche marittime

Crociere, Clia chiede all'Europa più opere e meno burocrazia

Migliorare le infrastrutture, uniformare le leggi e attirare i paesi in via di sviluppo. Secondo l'associazione sono le tre mosse che il continente piò ancora fare, nonostante la saturazione del mercato


Le crociere, come Informazioni Marittime ha analizzato, sono ormai entrate nella loro "terza era". Dopo quella "caraibica" degli anni '90, e quella "europea" degli anni '00, è iniziata da qualche anno quella cinese, che promette di essere di gran lunga più grande e redditizia delle due precedenti. Ogni era nasce dalla saturazione della precedente, che comunque mantiene i suoi standard: l'arrivo del mercato cinese non condizionerà, almeno non significativamente, il traffico crocieristico europeo, così come la nascita del mercato europeo non ha inficiato su quello caraibico. Anzi, all'apertura di un nuovo mercato passeggeri, si assiste ad una moltiplicazione degli investimenti degli armatori per rimpolpare le loro flotte e offrire crociere a misura e gusto del turista d'Oriente.

Ma secondo Pierfrancesco Vago - presidente Msc Crociere ma qui in veste di presidente Clia Europe, il distaccamento continentale dell'associazione internazionale delle compagnie da crociera – si può fare ancora molto in Europa per migliorare accoglienza e traffico. Tre le azioni elencate da Clia nel corso dell'evento di apertura di Seatrade Europe: miglioramento delle infrastrutture portuali, uniformità nella legislazione ambientale tra gli Stati membri e infine facilitazione degli arrivi dai paesi in via di sviluppo, che potrebbero addirittura portare, secondo Clia, altri 6 milioni di passeggeri nel Vecchio Continente. 

Infrastrutture
«Molti porti in Europa fanno fatica a stare al passo con la rapida crescita della crocieristica» spiega Vago. «Dobbiamo assicurarci – continua - che una quantità maggiore di porti europei abbia le strutture adeguate per consentire alle navi da crociere di scaricare le acque reflue a terra».

Legislazione
«Si potrebbe paragonare il modo in cui alcune parti della legislazione Ue vengono applicate in tutta Europa a un patchwork - spiega il segretario Clia Europe Raphael von Heereman - questo inficia la nostra capacità di ottimizzare l'efficienza operativa delle nostre navi. Un ottimo esempio è la direttiva Europea relativa al tenore di zolfo  (Sulphur Directive). Se da un lato le compagnie crocieristiche investono in tecnologie costose per gli scrubber a circuito aperto, dall'altro lato non è chiaro in quali porti si potranno utilizzare. Gli Stati Membri dell'UE devono focalizzarsi sull'allineamento dell'applicazione della legislazione europea in tutti i loro porti per evitare questa confusione».

Turisti in via di sviluppo
«L'Europa - conclude von Heereman - è tra le regioni più restrittive al mondo relativamente al visto d'ingresso per i cittadini stranieri e per questa ragione sta perdendo 6 milioni di potenziali turisti ogni anno in un momento critico per la ripresa economica. La riforma del Codice dei Visti dell'UE proposta è un primo passo importante per migliorare i flussi turistici in Europa. Tuttavia, è necessario che le Istituzioni dell'UE adottino e attuino tempestivamente la nuova legislazione, altrimenti rischiano di privare l'UE di ulteriori preziosi introiti dal turismo nel momento in cui ne ha più bisogno».